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CERVARA E LA SCALINATA DEGLI ARTISTI

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Poco distante da Roma, a ridosso del Parco dei Monti Simbruini, si erge, arroccata, Cervara, un piccolo borgo inaspettato, ricco di storia e di arte.

La caratteristica principale del piccolo centro è proprio la presenza numerosa di opere d’arte, dislocate sul territorio cittadino, a formare un vero e proprio museo a cielo aperto.

Si tratta principalmente di sculture, nate dall’estro e dalla sensibilità di giovani artisti nazionali ed internazionali, arrivati a Cervara in cerca di un luogo ameno, fonte di ispirazione.

L’opera magna è senza dubbio rappresentata dalla famosa Scalinata degli Artisti, nata come elemento urbanistico-architettonico, attraverso il quale poter accedere al borgo.

La scala collega  la piazza Giovanni XXIII, a valle, con la picervara scalinata artisticcola piazza centrale del nucleo storico del paese, e si costella lungo il percorso di numerose sculture e opere d’arte che ne caratterizzano il profilo.

Proprio nella piazza centrale, è stata collocata, in termini cronologici, l’ultima opera d’arte, una scultura a bassorilievo in ceramica, realizzata, nel 1995, dall’artista Fabio Piscopo.

Percorrendo i vicoli, sostando nelle piccole piazze disseminate nel borgo, risalendo le scalinate ecco che si mostrano, seminascoste, le tante sculture che, così, vivificano una piccolissima cittadina che conta poco meno di 500 abitanti.

Lungo l’itineriario di visita troviamo maschere di pietra, immagini sacre in terracotta e le originali targhe in ceramica e in legno per la toponomastica cittadina,scolpite e dipinte da Pìscopo, Rosati, Mecci, Fortunato, MastroianniBianchì.

Camminando si scorgono anche singolari murales che colorano le caratteristiche case in pietra.cervara.jpg3

C’è da chiedersi perché un così piccolo borgo abbia esercitato tanto fascino su artisti di ogni dove.

In effetti il suggestivo panorama che offre Cervara ha conquistato, sin dal 1800, pittori famosi che ritrassero gli scenari naturali e i paesaggi stagionali offerti dalla natura stessa.

Artisti stranieri si stabilirono a Cervara e, tra questi, possiamo ricordare Ludwing Adrian Richter, Ernesr Hébert e il Wellmann, che visse a Villa Maddalena, una cappella rustica con locale attiguo, posizionato lungo la strada mulattiera per Subiaco.

Il Wellmann ricavò proprio nella Cappella uno studiolo d’artista, dove altri pittori viennesi, scandinavi e tedeschi si recavano in visita e in cui signore altolocate si facevano solitamente ritrarre.

Anche il celebre pittore austriaco Oscar Kochosca, scelse, come tappa del suo Grand Tour europeo, Cervara, indirizzato a questo borgo grazie anche all’amico pittore-pastore Mario Tozzi, della vicina Anticoli Corrado.

Un periodo di stasi, quasi inevitabile, si ebbe durante le due guerre e solo negli anni Sessanta fu ricucito quel legame così profondo tra Cervara e l’Arte.

Grazie soprattutto all’intervento della Pro-Loco, artisti del calibro di Sante Monachesi, Domenico Purificato, Aldo Riso, insieme ad altri illustri personaggi del mondo artistico, diversamente conosciuti, iniziarono a ripercorrere quelle strade, quei vicoli e piazze che quasi un secolo prima altri artisti avevano visitato ed apprezzato.cervara.jpg1.jpg2

Se inizialmente furono rappresentate mostre estemporanee, negli anni Settanta si volle lasciare un segno permanente del passaggio artistico e delle emozioni che Cervara riusciva a suscitare nei vari artisti intervenuti.

Il centro storico fu così impreziosito da opere fisse, stabili, totalmente inserite nell’elemento architettonico e paesaggistico del borgo.

Testimonianze, dunque, scolpite nella roccia, rispettose del contesto in cui si vanno ad inserire e colme di pathos e di profondi significati esistenziali.

Pensiamo alle poesie scolpite nella roccia di Giuseppe Ungaretti, di Raphael Alberti, Elio Filippo Accrocca, discepolo di Ungaretti, Carlo Emanuele Bugatti, Pagliarin, Pier Paolo Pasolini e Luciano Luisi.

Scultura, poesia ma anche musica.

Le note dello spartito Notturno-Passacaglia per Cervara, del Mestro Ennio Morricone, sono state riportate su di una parete, un omaggio del 1998 del grande maestro al piccolo borgo laziale che, come riconoscimento, lo ha reso cittadino onorario nel 2006.cervara

Tra le poesie più toccanti citiamo quella di Nadia Nencioni, Il Tramonto, scritta in memoria della bimba, di nove anni, morta nella strage dei Georgofili a Firenze, come pure un murales degno di nota quello dedicato a Giovanni della Prugna, trucidato dai nazisti.

info su

www.comune.cervaradiroma.rm.it
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