Stefano Boeri scenografo.
E’ questa la veste che vede protagonista l’architetto milanese nel maggio siracusano con la messa in scena de Le Troiane di Euripide con la regia di Muriel Mayette-Holtz.
Sino al 23 Giugno 2019, infatti, il Teatro Greco di Siracusa fa tornare in vita il bosco di larici e conifere violentemente abbattuto dalla tempesta di vento dello scorso autunno, che colpì, inesorabilmente, la Carnia.
Si apre così la 55° stagione teatrale prodotta da Fondazione INDA – Istituto Nazionale Dramma Antico – all’insegna del ricordo in cui la natura- matrigna- offesa ,torna a vibrare con i drammatici versi di Euripide.
L’idea è quella di un paesaggio a cui l’architetto Stefano Boeri ed il suo studio Stefano Boeri Architetti ci sta abituando sempre più.
Un paesaggio che, seppur leitmotiv della sua ricerca progettuale, in questa occasione guarda con interesse alle differenti manifestazioni della natura.
La Natura benevola, rigogliosa e accogliente, genitrice di meravigliose creature, lascia il passo ad una natura di leopardiana memoria.
Ne Le Troiane la scenografia è affidata ad un paesaggio che si allontana dall’architettura tradizionale delle scenografie classiche.
Questa volta la trovata scenica cambia il passo, si allinea alla tragicità del racconto, respira il pathos dell’opera.
Il Teatro Greco di Siracusa, luogo suggestivo ed evocativo, mostra così un nuovo tipo di devastazione, tragedia nella tragedia.
La violenza distruttrice della guerra, in cui non ci sono né vinti né vincitori. Una distruzione che porta all’estrema solitudine e immobilità.
Del Bosco Verticale, segno di vita e speranza, di lussureggiante esperienza visiva ed architettonica, qui rimane ben poco.
Di sicuro resta il grande monito etico per cui tutto rischia di cambiare, per cui l’uomo ha il compito di garantire che il rischio non si debba correre.
Un Bosco Morto che catapulta lo spettatore in quello che non vorrebbe mai vedere, che porta con sé tutte le suggestioni violente e aspre che le immagini di quel meraviglioso bosco alpino, andato distrutto, ci hanno generato, lasciandoci fermi e increduli.
il BOSCO MORTO
“Un Bosco Morto. Un bosco di alberi uccisi da una tempesta, di tronchi spezzati che coprono il suolo. Quando mi è stato chiesto da Antonio Calbi di immaginare la scenografie per Le Troiane di Euripide al Teatro di Siracusa dirette da Muriel Mayette – Holz, ho subito pensato di portare in scena un Paesaggio, piuttosto che una scenografia teatrale. E così, camminando sugli spalti di pietra del teatro e guardando il bosco di cipressi e pini mediterranei che fa da sfondo al palcoscenico, ho subito pensato all’immagine spettacolare e terribile delle migliaia di alberi deposti dalla furia del vento sui monti della Carnia nello scorso ottobre. Migliaia di abeti sradicati e accatastati al suolo a formare una scia dispersa di desolazione tra l’ordine potente delle foreste secolari. Con Muriel Mayette – Holtz e il suo team, con l’assistenza preziosa di Anastasia Kucherova, abbiamo deciso di dare per un’ultima volta a quelle piante morte il diritto ad essere presenti, erette, ancora nobili entro la geometria classica del palcoscenico del Teatro Greco, poste di fronte ad un doppio pubblico: quello degli umani sulle gradinate e quello degli alberi dietro al palco.
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E così, quello sciame di alberi schiantati, una volta trasportato a Siracusa e portato sul palcoscenico, percorso dai corpi e dalle voci delle donne troiane disperate e furiose, è diventato un bosco senza vita di colonne lignee: eretto, seppur impietosamente decimato. Nobile e ordinato, seppure destinato ad una nuova vita nelle falegnamerie siciliane. La verità è che oggi una tragedia che viene dalle profondità del tempo non smette di ricordarci le follie degli uomini; e che questa tragedia viene messa in scena forse nel primo momento nella storia dell’umanità in cui i tempi lunghissimi di evoluzione del pianeta sembrano coincidere con le nostre scelte quotidiane e metterci di fronte alle nostre responsabilità di distruttori di equilibri naturali. Il viaggio, l’ultimo, degli alberi schiantati dalle foreste della Carnia ai boschi siciliani; il ponte simbolico, appena nato, tra i forestali friulani e isolani; il coinvolgimento del pubblico per creare un nuovo bosco dedicato alle protagoniste della tragedia di Euripide, sono anche un segno di speranza; o quantomeno di consapevolezza della nostra perdurante sordità di fronte alle voci che ci arrivano da una tragedia messa in scena, la prima volta, 2500 anni fa”. Stefano Boeri.
Credits:
Project: Stefano Boeri Architetti
Founding Partner: Stefano Boeri
Project leader: Anastasia Kucherova
Light Design: Angelo Linzalata
Video produced by The Blink Fish for Stefano Boeri Architetti.
Executive producer: Paolo Soravia
Videographer: Stefano Santamato
Assistant: Paolo Sormenti
Video Coordination Stefano Boeri Architetti: Camilla Pusateri
in copertina Stefano-Boeri-Architetti-Un-Bosco-Morto-Le-Troiane-Siracusa-progetto-scenico-C-Anastasia-Kucherova
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