In Olanda il binomio ” Patate = Pasto ” è un grande classico. Oggi come nel passato.
Alimento povero e fondamentale per la cultura contadina di un tempo.
Basti ricordare “ I mangiarori di patate ”, il celebre dipinto dell’altrettanto olandese Van Gogh che fotografava, con estrema crudezza, un istante di vita familiare: la cena.
Oggi, a distanza di poco più di 130 anni da quel quadro, in Olanda si torna a parlare di patate ma, questa volta, a farlo è uno studio di progettazione olandese, il DUS Architects.
Tre architetti, con base operativa ad Amsterdam, stanno mettendo a punto un progetto ambizioso e quanto mai al passo con i tempi.
Stanno sperimentando, infatti, la possibilità di realizzare, proprio con le patate, o meglio con la fecola, un innovativo materiale da poter utilizzare in sostituzione della più tradizionale porcellana, usata sino ad ora per confezionare stoviglie e piatti.
Il progetto dei piatti di patata
projec potato tableware
L’idea, portata avanti grazie ai diversi partner che collaborano al progetto, prevede di realizzare gli oggetti grazie alla stampa 3D, che ormai sta invadendo il campo della progettazione e del design.
Si cerca così di dare un contributo al riciclo delle materie scartate anche in ambito alimentare.
Il progetto ha come punto di partenza gli avanzi commestibili delle patate.
Questi, purtroppo, diventano rifiuti nei vari cicli di produzione, come nel caso delle patatine fritte, alimento molto consumato in Olanda.
Gli oggetti realizzati con questo nuovo processo tecnologico, pensati per le nostre tavole, ricordano le patate anche nella forma.
Per ora i prototipi riguardano l’utilizzo del famoso tubero.
L’obiettivo futuro è quello di produrre delle stoviglie con alimenti di vario genere, quelli, cioè, che incontrano il nostro gusto personale.
Come funziona il processo 3D
Alla base del design c’è uno script.
Questo, a a seconda delle variabili inserite in fase di stampa, dà vita ad un oggetto unico ma assolutamente in armonia con la linea di prodotti stampati.
Si tratta di una sorta di capsule-collection personalizzata.
Lo studio olandese Dus Architects in effetti si caratterizza per infondere nei propri progetti una grande valenza sociale, sia a piccola che a larga scala. In diverse occasioni si è avvalso della stampa 3D anche in campo architettonico cercando sempre di essere all'avanguardia nell'utilizzo di nuove tecnologie e tecniche costruttive. photo by http://houseofdus.com/ Programma: design Upcycle per Middendijk Farm. Cliente: avviato da DUS con Stichting aan de Middendijk. Partner: Concept e design di DUS in collaborazione con Stichting aan de Middendijk. Collaboratori: Ruud Rouleaux, ColorFabb Rodenburg Biopolymers B.V., Charlotte Jansen FabLab Breda, Avans Hogeschool Breda, Joris van Tubergen, Atelier aan de Middendijk, Erik Boerma, Future Food House