MARIO VESPASIANI
LEPANTO
7 ottobre > 9 dicembre 2018
a cura di Gennaro Petruccelli
Museo Diocesano di Gaeta
Opening sabato 6 ottobre – ore 17,00
presentazione di Roberto Capitanio
www.arcidiocesigaeta.it/museo
LEPANTO è il nuovo progetto di Mario Vespasiani, site-specific. La mostra si apre esattamente in occasione dell’anniversario della celebre Battaglia avvenuta nel 1571.
Vespasiani, dopo l’importante mostra Navi degli Astri – nella quale ha indagato il tema dell’uomo nel suo rapporto col mistero e con l’infinito – continua la personale ricerca che intreccia il senso del sacro agli elementi della natura, e questa volta lo fa confrontandosi con un evento storico memorabile, che coinvolse due civiltà in quella che è definita l’ultima grande battaglia navale avvenuta nel Mediterraneo.
Lo scontro ebbe luogo nel golfo di Corinto domenica 7 ottobre (giorno di apertura della mostra) del 1571 tra la Lega Pontificia e le forze turche, con uno schieramento di 150.000 uomini e 400 galee, ma ciò che portò alla battaglia ebbe origine il 2 luglio (giorno di nascita dell’autore) del 1570 a seguito dell’attacco ottomano all’isola di Cipro.
Mario Vespasiani attento ai simboli e alle date, ha voluto presentare questo progetto proprio nel Museo Diocesano della Città, in quanto è qui conservato lo stendardo originale che sventolava sull’albero della nave ammiraglia della flotta capeggiata da Marcantonio Colonna, cercando di evocare negli spettatori un dialogo temporale e spaziale di notevole originalità ed emozione.
La battaglia di Lepanto nel corso dei secoli ha ispirato alcuni dei più grandi innovatori della pittura occidentale, da Tiziano a Tintoretto, da Veronese fino a Twombly, che a Gaeta ha vissuto e dove sono ancora visibili le sue testimonianze.
E proprio con le opere più vivaci di Cy Twombly i dipinti di Mario Vespasiani sembrano allacciare un collegamento cromatico, che trova in quel “simbolismo romantico” la carica poetica e sensuale della pittura, la quale ha per ambedue, un fondamento solido nella tradizione letteraria, storica ed epica. Difatti col ciclo “Lepanto” hanno entrambi interpretato la grandiosa descrizione dell’evento, con una risoluta libertà emotiva.
Il Museo Diocesano apre all’arte contemporanea le sale della collezione permanente, in viaggio sia fisico che mentale, da compiere insieme.