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ACQUA POTABILE. BOTTIGLIA o RUBINETTO?

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Acqua potabile direttamente dal rubinetto o meglio l’acqua minerale in bottiglia?

Il dilemma, o meglio la sfida tra la fonte di casa e la classica bottiglia in plastica, va avanti ormai da tempo e, tra campagne d’informazione e studi statistici, gli italiani sembrano sempre più confusi.

Da una parte, quelli diffidenti nei confronti dell’acqua potabile e che preferiscono consumare acqua in bottiglia per paura di assumere sostanze nocive per la salute.

Dall’altra coloro che, dati alla mano e spinti dall’incalzante crisi economica, preferiscono attingere direttamente dal rubinetto e risparmiare sui costi.

Ma quale delle due parti ha ragione? E quali sono i falsi miti da sfatare?

I valori dell’acqua potabile

Per essere ‘buona’, l’acqua deve innanzitutto essere priva di sostanze dannose per l’organismo, come ad esempio cloro, nitriti, fluoruri, piombo, bromuro, fosfati ed ammoniaca.

Altri due fattori che ben definiscono la qualità dell’acqua sono il residuo fisso ed il livello di sodio.

Il residuo fisso consiste nella quantità di sali disciolti nel liquido (sodio, potassio, magnesio, cloruri, solfati, bicarbonati) ed il suo livello deve essere di norma inferiore ai 500 mg/l. Per il sodio, invece, la quantità non deve andare oltre i 200 mg/l.

Le statistiche
 

Secondo un’indagine condotta da ‘Altroconsumo‘, i valori dell’acqua del rubinetto e quella in bottiglia, comparati, risultano equivalenti, sia per quanto riguarda il residuo fisso che dal punto di vista igienico.

Tutti i campioni d’acqua esaminati presentavano infatti un residuo fisso al di sotto dei 700 mg/l mentre il livello di sodio era equiparabile a quelle delle acque minerali.

Inoltre, il luogo comune che vorrebbe quello l’acqua del rubinetto ‘contaminata’ e non controllata sotto il profilo igienico, si è rivelato del tutto infondato. In quasi tutta Italia, infatti, l’acqua di casa è risultata pulita ed affidabile.

Le sorgenti migliori sono quelle di Cagliari, l’Aquila, Pavia e Bergamo; eccellente l’acqua di Campobasso e Potenza, buona quella di Roma e Milano.

Acqua potabile a chilometro ‘zero’

L’acqua del rubinetto, oltre ad essere ‘sana’ e pulita, fa bene anche alle nostre tasche e alla salute dell’ambiente.

Berla è infatti molto più economico! 

Ogni anno, per 172 litri di acqua minerale consumata pro capite, le aziende produttrici fatturano almeno 2 miliardi di euro ed ogni famiglia, per circa mille litri di acqua minerale consumata, spende intorno ai 250 euro, quando la stessa quantità di acqua potabile costa appena 1,50 euro. 


Ma il consumo di acqua del rubinetto comporta anche un minore impatto sull’ambiente.

Bevendola, infatti, si risparmia infatti il consumo di energia e di combustibili fossili necessari alla produzione delle bottiglie ed al loro trasporto.

Inoltre, si evita l’emissione nell’ambiente di rifiuti inquinanti come la plastica che compone i contenitori, il petrolio e l’anidride carbonica. 

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