Ritorno alla luce – Sepolcreto della Ca Granda ,Milano; ph DarioScalco
Il progetto, a cura dell’associazione artche, include l’opera Pulse dell’artista Shirin Neshat, e terram anima caelum del progettista Henry Timi e sarà aperto al pubblico sino al 15 settembre 2018.Il Gruppo MilanoCard in collaborazione con artche ha pensato di coinvolgere l’artista iraniana Shirin Neshat, allestendo all’interno nel seicentesco Sepolcreto l’opera video Pulse, un racconto intimo che fa entrare lo spettatore all’interno degli spazi privati della camera di una donna, accompagnato dalla pulsazione di una musica che guida il movimento della telecamera all’interno della stanza.
L’opera stabilisce con il luogo e il visitatore un gioco di rimandi e corrispondenze: la radio e la finestra rappresentate nell’opera di Shirin Neshat sono la ricerca di una via di uscita, una fuga verso la luce, così come si evince dal titolo dalla mostra.
L’opera Pulse è affiancata dal progetto site-specific dell’artista Henry Timi, terram anima caelum, una serie di specchi che attraversano tutto l’antico spazio del Sepolcreto, con lo scopo di riflettere e valorizzare lo splendido cielo affrescato sulle volte della cripta.
La speciale iniziativa di gratuità nelle giornate infrasettimanali proseguirà per tutto il mese di luglio e permetterà ai visitatori di riscoprire uno dei luoghi più suggestivi del patrimonio culturale meneghino, messo in relazione con le migliori espressività dell’arte contemporanea.
Per tutti coloro che volessero concludere il percorso visitando anche l’Archivio Storico, scrigno del patrimonio culturale del Policlinico di Milano, sarà possibile acquistando il biglietto dedicato a soli 6 euro.
Nello spirito del Gruppo MilanoCard che considera il patrimonio storico-artistico un bene comune di cui prendersi cura, è possibile abbinare alla visita anche una cena nel Giardino dello Speziere, e per alcuni giovedì di luglio (5, 12 e 19) usufruire anche dell’aperitivo gratuito offerto da MilanoCard in collaborazione con Michetta Milano, un modo innovativo di vivere i musei e i monumenti, per sentirsi come a casa propria.
Ar.Se – il Percorso dei Segreti, via Francesco Sforza 32, Milano
orari: mer-ven 17.00 – 22.00; sab-dom 15.00 – 22.00
telefono: +39.3914997845 | email: arse@milanocard.it
sito: www.arsemilano.it
ticket: mer – ven: ingresso gratuito al Sepolcreto e alla mostra di Shirin Neshat
sab-dom biglietto intero 6 euro, bambini gratis
aperitivo gratuito
mostrando il biglietto nelle date di giovedì 28 giugno, 5, 12, 19 luglio 2018, dalle 18.30 alle 20.00
Biografia Shirin Neshat
Shirin Neshat è nata a Qazvin, in Iran nel 1957. Recatasi per ragioni di studio negli Stati Uniti nel 1974, all’avvento della rivoluzione islamica in Iran vi rimase in esilio, proseguendo i suoi studi artistici all’Università di Berkeley (1979-81; 1993) e poi stabilendosi a New York. La possibilità di ritornare nel 1990 in patria e la constatazione della sua radicale trasformazione ne hanno profondamente influenzato la ricerca indirizzandola, prima attraverso la fotografia poi con video e cortometraggi, verso la comprensione delle complesse forze intellettuali e religiose sottese ai problemi connessi all’identità femminile e al rapporto tra i generi nella realtà islamica contemporanea.
“Women of Allah” (1993-97), una serie di fotografie che ritraggono donne con il velo che abbracciano pistole, è l’opera che la rende nota al pubblico internazionale: le sue immagini riflettono il senso profondo dei diritti delle donne dopo la rivoluzione islamica. L’esordio alla regia avviene nel 1998, anno in cui comincia a cimentarsi in video istallazioni e cortometraggi, anche grazie all’incontro con la filmmaker iraniana Shoja Azari, con la quale inizierà una collaborazione che porterà alla realizzazione di opere importanti, come la trilogia – “Turbulent” (1998), “Rapture” (1999) e “Fervor” (2000) – sul ruolo dei generi nella mentalità e nella società islamica. “Turbulent” vince il Premio Internazionale alla 48. Biennale di Venezia nel 1999. Dieci anni dopo, il suo primo film drammatico “Donne senza uomini” si aggiudica il Leone d’Argento per la migliore regia alla 66ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2013, oltre a mettere in cantiere il suo secondo lungometraggio, un ritratto della celebre cantante e musicista egiziana Umm Kulthum, viene chiamata a far parte della giuria del concorso ufficiale della 63ma Berlinale. Nel 2017 vince il Praemium Imperiale Award a Tokyo. Tra le sue mostre personali del 2018 ricordiamo “Looking for Oum Kulthum” (Faurschou Foundation, Copenhagen), “Dreamers Triology” (Kunstraum Dornbirn, Dornbirn, Austria) e “Women in Society,” (Neue Galerie Graz, Graz, Austria)
Il Gruppo MilanoCard ormai da tre anni è impegnato nell’apertura e gestione di monumenti chiusi o poco noti di Milano. A partire dal 2015 con la Highline Galleria, il percorso sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele, nel 2016 ha riaperto la Cripta di San Sepolcro, la più antica chiesa sotterranea della città e il Foro romano, l’antica piazza principale di Milano dove si svolgevano le maggiori attività civili e religiose, per arrivare nel 2018 a rendere visitabili altri due grandi monumenti della nostra città, Ar.Se – il Percorso dei Segreti, che apre al pubblico l’Archivio storico e il Sepolcreto della Ca’ Granda e il Campanile dei Sospiri presso San Celso, il più antico Campanile ancora in funzione di Milano con oltre 1.000 anni di storia.
Una volta spalancate le porte di questi monumenti nel cuore della città, il Gruppo MilanoCard ha creato un network per unirli, il Quadrilatero della Bellezza, con l’obiettivo di renderli facilmente accessibili e fruibili al pubblico in un emozionante Percorso alla scoperta della storia di Milano attraverso la bellezza. La creazione del Quadrilatero della Bellezza conferma la massima attenzione del Gruppo MilanoCard nei confronti dei cittadini, che sempre più vogliono lasciarsi stupire dalla bellezza della propria città e sentirsi partecipi del recupero del patrimonio storico e artistico. Per questo è stato attivato un grande processo di sensibilizzazione, atto a far scaturire in ognuno un senso di responsabilità verso il patrimonio artistico e culturale della propria città, introducendo un biglietto di ingresso ai monumenti del Quadrilatero con il quale i visitatori contribuiscono alla cura e conservazione di questi gioielli della città.Il forte coinvolgimento dei cittadini nelle attività del Gruppo è risultato anche di una serie di scelte innovative che MilanoCard ha intrapreso in questi anni, a partire dall’innovazione umana, che sostituisce alle classiche audioguide giovane staff formato e preparato in accompagnamento alla visita di questi luoghi, per valorizzare il rapporto diretto con i visitatori, fino all’innovazione degli orari, che all’apertura diurna predilige quella serale. Tutti i monumenti del Gruppo sono aperti infatti fino a tarda sera, proprio per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, che hanno sempre meno tempo libero nei giorni lavorativi.
“Crediamo che le città possano crescere e svilupparsi principalmente grazie alla valorizzazione della loro storia – attraverso il patrimonio storico-artistico- e grazie alla partecipazione dei cittadini che devono sentirsi parte attiva di quanto il nostro Gruppo sta facendo, insieme a centinaia di migliaia di persone.” dichiara Edoardo Filippo Scarpellini, Amministratore Delegato del Gruppo MilanoCard.
Oltre alla gestione del Quadrilatero della Bellezza, il Gruppo MilanoCard ha ideato nel 2009 e promuove la prima tourist card della città di Milano, che permette ai turisti di vivere un’esperienza esclusiva in città beneficiando di libero accesso ai mezzi pubblici (nell’area urbana di Milano per 24h, 48h o 72h), tariffe ridotte o gratuite per musei, monumenti, teatri, negozi, ristoranti, eventi e molto altro.
Tramite queste due attività, ogni anno il Gruppo MilanoCard, società selezionata dal Financial Times tra le 1000 aziende europee a più forte crescita tra il 2012 e il 2015, raggiunge oltre 250.000 persone che vivono e visitano la città.
artache è un’associazione no profit che nasce con il progetto strategico di portare l’arte e gli artisti al di fuori degli spazi canonici dei musei, rendendo i tessuti cittadini luoghi di esposizione e fruibilità pubblica dell’arte stessa, e portando alla conoscenza del grande pubblico le opere di artisti e musicisti normalmente relegati ad una fruizione elitaria.
artache ha concentrato le proprie energie sulla città di Milano nella realizzazione di progetti site specific, con particolare attenzione ai luoghi di culto. Grazie a questa operazione capillare, Milano risulta oggi la prima metropoli europea a possedere in modo stabile in diversi luoghi di culto – di rilevanza cittadina e/o nazionale – progetti di alcuni dei più grandi nomi dell’arte contemporanea.
artache opera in diversi ambiti della musica (da Stockhausen a Brian Eno, da Donatoni a Morricone) e dell’arte contemporanea (da Mark Wallinger, Bill Viola, Adrian Paci, Susan Philipsz ed Emily Jacir).