Bolla Immobiliare, ovvero una grande bolla di sapone in cui sono lievitati i prezzi delle case a discapito dei nuovi proprietari, rimasti ingabbiati in mutui esagerati che non trovano più il controvalore nell’immobile acquistato.
La beffa delle beffe, specie se si vuol vendere l’acquisto fatto. Abbiamo incontrato l’architetto Natalia Di Pasquali, progettista e esperta del settore immobiliare.
Lucia Curti – In quale misura l’economia italiana è rimasta coinvolta nell’ormai triste fenomeno della Bolla Immobiliare?
Natalia Di Pasquali – L’Italia, rispetto ad altre realtà internazionali, ha risentito, più che di una bolla immobiliare a carattere generale, di una dinamica più circoscritta a grandi agglomerati urbani, uno tra tutti Roma. Gli incrementi dei prezzi registrati nell’ultimo decennio sono stati superiori al 200%.
L.C. – Quali sono state le ripercussioni più importanti sul sistema bancario?
N.D.P. – Nomisma, da studi condotti, ha evidenziato in circa 7 miliardi, le sofferenze immobiliari.
Il 2,5 per cento dei mutui sin ora stipulati non sono stati onorati e questo sta portando a gravi conseguenze sul sistema bancario.
L.C. –Sentiamo spesso parlare di leasing, mutui, finanziamenti. Sono tra loro sinonimi o altro?
N.D.P. – Assolutamente no. Identificano azioni ed esigenze diverse. Il mutuo che generalmente si richiede, altro non è che un prestito per acquistare o ristrutturare una casa. Viene erogato da banche, istituti di credito o società finanziarie. Il soggetto che presta la somma di denaro viene chiamato mutuante, mentre chi la riceve mutuatario.
L.C. – La sensazione più diffusa è che oggi le banche non abbiano più molta fiducia nell’erogare mutui per l’acquisto di una casa. Ma è diventato davvero così difficile ottenere un mutuo?
N.D.P. – I parametri si sono di sicuro ristretti, ma molto si sta facendo soprattutto per le giovani coppie con contratti atipici under 35. Le giovani coppie beneficiarie stimate sono più di 10.000.
L.C. –Secondo la sua esperienza quotidiana, è maggiore il numero di mutui che vengono estinti regolarmente oppure i casi in cui i clienti non riescono a pagare fino alla fine?
N.D.P. – Con il “Decreto Bersani” si è vietata l’applicazione di penali per l’estinzione anticipata parziale o totale dei mutui sottoscritti. Difatti l’estinzione può essere sia parziale che totale.
L.C. – Quale differenze tra le due condizioni?
N.D.P. –L’estinzione totale o anticipata del mutuo consiste nel rimborsare, prima della naturale scadenza delle rate, il debito mancante in un’unica soluzione. Si potranno risparmiare così gli interessi non ancora maturati. L’estinzione parziale invece, prevede il rimborso anticipato del debito solo in parte. Il mutuo acceso,quindi esiste ancora e per la stessa durata, ma le rate previste sono ridotte in maniera proporzionale.
L.C. –Facendo due conti, conviene estinguere anticipatamente un mutuo?
N.D.P. – Dipende sicuramente col tipo di investimento che si vuol fare. Per intenderci, avere una valida alternativa all’impiego del denaro destinato all’estinzione del mutuo.
L.C. –Secondo la sua esperienza, qual è il rapporto tra banche e le imprese che emerge in questo momento di crisi? N.D.P. – E’ maggiore la sfiducia dei clienti verso le banche o viceversa?
Non parlerei di sfiducia, anzi. Consideri che è stata prorogata sino al 31 gennaio 2011 la moratoria sui debiti bancari. Questa maggiore flessibilità concessa alle imprese è fondamentale per produrre ripresa.
L.C. – Le sembra che in Italia il ‘mattone’ sia ancora un investimento?
Assolutamente si, è il rifugio del piccolo risparmiatore e l’aspirazione di chi ancora non ne possiede una.
L.C. – Cosa consiglierebbe a chi, nella situazione attuale, vuole acquistare casa accendendo un mutuo?
N.D.P. – Innanzitutto è capire a che tipo di tasso di interesse siamo interessati, se a tasso fisso, ossia che non varierà per tutta la durata del prestito o a tasso variabile, collegato all’Euribor, l’indice di riferimento del mercato finanziario e monetario. In realtà i tassi sono ormai molteplici, magari in un’altra sede..
L.C. – Volentieri. Intanto è possibile fornire ai nostri lettori una previsione generale e magari una speranza in più per il prossimo biennio?
N.D.P. – La ripresa del mercato immobiliare si sta iniziando a percepire a discapito però del valore di mercato a cui si è acquistato e la preferenza resta, a parità di prezzo, il nuovo. Oggi si spera in una crescente ripresa.