photo by Kosuke Araki
Kosuke Araki, noto designer giapponese, si è posto il problema degli sprechi alimentari che
coinvolge ciascuno di noi, diventando una minaccia per il nostro pianeta in termini di smaltimento.
Il designer, sin dal 2013, con il progetto Food Waste Ware , ha cercato di porre l’attenzione
su quanti alimenti si sprecassero sia all’interno dei mercati che delle singole abitazioni.
Da quella prima fortunata esperienza oggi ci propone una nuova serie di scodelle, piatti e vasellame da tavola dall’emblematico nome di “ Anima “.
E’ di sicuro un progetto che muove i suoi passi proprio da Food Waste Ware, rispondendo
però anche all’istanza estetica, molto sentita nel settore.
Si tratta di stoviglie, piatti e scodelle caratterizzati dal colore nero,
realizzati con residui alimentari che, opportunamente lavorati, diventano
una sorta di inerte alla base dell’impasto con cui realizzare tali oggetti.
La novità, rispetto al precedente progetto, risiede nell’introduzione dell’utilizzo di Urushi, ossia di una vernice giapponese molto conosciuta in oriente e
altrettanto preziosa.
Il progetto di Kosuke Araki
Anima è un progetto di design dall’alto valore poetico ed evocativo.
Racchiude in sè il profondo messaggio che vuole lanciare Araki: tutto continua ad avere un’anima, anche se in un’altra vita o dimensione.
Il progetto ha coinvolto in prima persona Kosuke Araki il quale, per circa due anni, ha annotato su di un taccuino la quantità di scarti alimentari prodotti nel proprio ambito domestico.
Il totale? Circa 315 kg di residui tra ossa, cotenne, gusci, bucce e quanto altro di non commestibile, ma organico, viene regolarmente scartato, anche nelle nostre case.
Il tutto è stato raccolto e lavorato attraverso un processo di “cottura” che ha portato alla carbonizzazione dei prodotti scartati.
Da qui il caratteristico color nero, derivante proprio dalla combustione sia di scarti di origine vegetale che di quelli di origine animale.
Ridotti in polvere e usati per il confezionamento dell’impasto, assumono la forma di
stoviglie, meravigliosamente lucidate grazie all’Urushi, la lacca orientale che dona
lucentezza e resistenza all’usura.
L’Urushi, la pregiata lacca usata da
Kosuke Araki
L'Urushi è la più pregiata delle lacche usate in Giappone e in tutto l'Oriente. La sua origine è del tutto autoctona ed è per questo che è così diffusa nelle lavorazioni artigianali orientali. Si tratta della linfa prodotta dall'albero di Urushi che, opportunamente estratta e lavorata, diviene la lacca pregiata che tutti conosciamo. Sin dall'antichità il binomio Urushi-cibo era in stretta connessione. Riso, tofu o albume mescolati all'Urushi, ad esempio, ne regolavano la viscosità per produrre colle o agenti adesivi.
Grazie alle sue caratteristiche fisico-chimiche è molto resistente agli acidi, all'alcool e agli alcali. Lo è anche nei confronti del calore, resistendo infatti a quasi 300 gradi centigradi. Nel pieno rispetto delle tradizioni locali, ma con la giusta rivisitazione, il designer Kosuke Araki rielabora l'antico binomio Urushi – cibo in chiave contemporanea. La sua collezione “Anima” viene pensata e prodotta interamente impiegando scarti alimentari. A dimostrazione che, anche dei rifiuti, possono generare vita, trasformandosi in elementi utili, belli e preziosi. Un grande spunto di riflessione per soffermarsi sullo spreco spropositato di cibo e su alcune abitudini alimentari che, forse, andrebbero riviste e ripensate. Mangiare utilizzando recipienti nati da cibi scartati. Il grande passo in avanti che ci invita a compiere Araki è molto forte. Ci pone di fronte alla consapevolezza che, ciò che si sta usando, in una "vita precedente", era esso stesso cibo, fonte di vita. Questo ambizioso progetto, ricco di cultura ma anche di profondi moniti, è in fase di continuo sviluppo. Vista la forza e l'interesse che ha suscitato si sta lavorando all'ampliamento del “servizio” con l'inserimento di ulteriori elementi e vasellami. Fino al 30 settembre 2018 “Anima” e tutto il Food Waste Ware potranno essere apprezzati anche nell'ambito della mostra Food Revolution 5.0 - Design for the Society of Tomorrow a Berlino presso il Museum of Applied Arts. ©Riproduzione Riservata Se ami la cultura giapponese leggi l'articolo sul sushi