Weaving a Home, ovvero l’idea di offrire un “tetto” sempre, a tutti coloro che ne hanno bisogno e in qualunque parte del mondo si trovino.
E’ il progetto di rifugio ecosostebile sbalorditivo, firmato da Abeer Seikaly, giovane astro nascente del design internazionale, premiata con il Lexus Design Award nel 2013.
A lei dobbiamo l’ideazione di un vero e proprio rifugio ecosostenibile, al passo con i tempi.
Si tratta di una tenso-struttura fuori dagli schemi abituali, composta da un susseguirsi di “onde” e dotata di una struttura flessibile e, al tempo stesso, composita, che richiama schemi naturali, quali la “maglia” della pelle dei rettili o l’intreccio di paglie.
L’ingegnosa struttura è stata pensata per essere autosufficiente in qualsiasi situazione.
Il Rifugio ecosostenibile a prova di caldo e freddo
“Squame” che compongono l’involucro assemblate in modo da formare una calotta ecosostenibile adatta a fronteggiare le varie situazioni climatiche grazie ad un sistema di aperture/chiusure che ne garantiscono la circolazione dell’aria, da una parte o la tenuta termica, dall’altra.
La “tenda” si sviluppa per un diametro di 5 metri e, all’interno, misura 2 metri di altezza.
Un ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane, posizionato alla sommità dell’igloo, permette di utilizzare la pioggia per docce e servizi in genere.
Grazie ad una batteria posta alla base del pavimento, l’energia solare accumulata dalle “squame” in alto viene ridistribuita, garantendo l’illuminazione nelle ore più buie e secondo le necessità.
L’intuizione è figlia certamente di questi tempi contrassegnati dalle nascenti esigenze migratorie che, per certi versi, hanno reso intere popolazioni, nomadi.
Le ragioni sono delle più disparate ma hanno in comune l’esigenza di poter provvedere al ricovero notturno, in un luogo, cioè, dove poter accamparsi per trascorrere la notte al riparo da insidie o da eventi climatici catastrofici.
Una ” tenda da campeggio ” semplice da usare, ecologica e,al tempo stesso, rifugio e casa.
© Riproduzione Riservata
