4 Maggio – 18 Maggio 2018
SALERNO – Galleria dell’Accademia A. Grassi
a cura di Anna De Rosa
Vernissage 4 Maggio 2018 ore 18:00
www.accademiagrassi.it
images courtesy Anna De Rosa
Anna De Rosa, artista poliedrica salernitana e l’arte del recupero.
Un binomio consolidato che passa nelle mani di un’artista eclettica, dalla personalità sfaccettata.
Sempre in continuo movimento e pronta alla sperimentazione, impegnata in un uso consapevole della forza comunicativa della pittura.
“Riciclandomi”, dal 4 al 18 maggio 2018 presso l’Accademia Alfonso Grassi a Salerno, è una mostra pensata per sensibilizzare al recupero di quanto, quotidianamente, si spreca, gettandolo.
I suoi quadri come manifesto di un’esigenza di vita, quella del riuso, attraverso elementi – i cosmetici – con i quali, ogni giorno, ci misuriamo per “dipingere” i nostri volti, a nascondere piccole imperfezioni.
“Ognuno di noi durante la propria esistenza produce una quantità enorme di rifiuti, sia solidi che liquidi” spiega la De Rosa.
“Questi rifiuti – continua – se non opportunamente riciclati e trattati, provocano gravi danni agli ecosistemi anzi, già li hanno provocati”.
Le opere esposte rappresentano questo; la possibilità di rinascita, di nuova destinazione.
Si cerca di accorciare sempre più il processo di smaltimento dei rifiuti, a volte troppo lungo e oneroso per particolari sostanze e oggetti.
Riciclare con l’arte, è un’arte
Tutto può avere una seconda vita, se pensato in un altro contesto, ed il percorso espositivo offerto da “Riciclandomi” diventa una buona occasione di riflessione.
Ecco allora che rossetti, fard, mascara, e ancora ombretti e fondotinta rivivono nei tanti personaggi che popolano le originali tele esposte.
Uno stile inconfondibile che la stessa De Rosa ama definire “realistico-naif”, ricordi lontani delle immagini tahitiane di Gauguin e il mondo, colorato e sofferto, di Frida Khalo.
L’artista tratta le superfici, spesso di fortuna o “rubate” alla strada,“truccandole”.
E’ questa infatti la cifra stilistica che contraddistingue il suo lavoro, profondo e originale, sensibile alle tematiche del recupero e dell’ambiente. (vedi anche
Colpisce la capacità rigenerativa con cui Anna De Rosa riesca ad impiegare un fondo di rossetto, ormai inutilizzabile, o quel poco di mascara che resta, dandogli nuova vita, dignità.
Capacità tecnica e non solo. Voglia di dimostrare che si può e si deve ricorrere al riciclo anche con l’arte, disciplina dalla grande forza comunicativa a cui affidare l’istanza.
L’impegno della De Rosa non è improntato soltanto al recupero.
L’artista, infatti, impiega sostanze naturali per confezionare le amalgame necessarie, come l’olio di semi ad esempio, usato da legante per preparare i fondali.
I quadri di Anna De Rosa vivono di quei colori intensi e compatti in cui, irriconoscibili, si alternano avanzi di cosmetici. Mascara per definire i capelli, ombretti per creare i fondi, e ancora i rossetti che danno accenti di colore o gli smalti per unghie a impreziosire l’opera.
Come spiega l’artista la resa dei cosmetici è assimilabile a quella dell’acrilico.
Asciugano bene e con pochi accorgimenti, come nel caso dell’uso di ombretti, una lacca come fissativo-protettivo ne assicura la durata.
Le Tele
Anna De Rosa traspone su supporti re-inventati il proprio mondo, il proprio stile di vita attento al recupero e al riciclo consapevole, anche in termini economici.
Ecco che i tessuti o indumenti non più usati, come anche le tavole in legno di recupero, nelle mani dell’artista diventano tele e supporti su cui dipingere.
Le mani, preziosi strumenti di lavoro, sostituiscono i pennelli e, come una “truccatrice”, sfuma e definisce le immagini, usando il tocco del polpastrello.
Ma “Riciclandomi” è anche segno di amicizia. La mostra, infatti, è dedicata ad un grande amico dell’artista, il filosofo-poeta Marco Amendolara, in occasione del decennale dalla sua morte.
Il finissage, previsto per il 18 maggio, vedrà la De Rosa impegnata nell’evento a lui riservato “A voce alta”, in cui interpreterà i suoi testi, anche con performance, video e danza.
Dello scrivere ma anche del dipingere dice “…non è solo atto estetico ma pura meditazione, il cui obiettivo non è quello di creare qualcosa di bello per ricevere complimenti e applausi ma comunicazione – emozione ”.
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