MUSABA, Foresteria e mosaici_ photo Giovanni Tagini
Arte, architettura e paesaggio. Sono questi i tre elementi che hanno ispirato il MUSABA, un Parco-Museo all’aperto, situato a Mammola, nella vallata del Torbido, in provincia di Reggio Calabria.
Il grande parco, ricco di opere site-specific, è nato grazie alla forte determinazione dei suoi fondatori, gli artisti Nik Spatari e Hiske Maas.
Dal 1969 si sono prefissati di trasformare radicalmente un sito selvaggio, brullo e roccioso, rendendolo luogo d’arte, di divulgazione e laboratorio produttivo in cui riconoscere i punti di riferimento storico-ambienetali.
Tutto è stato trasformato, in un mirato processo di integrazione in cui passato e presente riescono a coesistere nel parco-museo-laboratorio calabrese, dove arte, architettura e paesaggio vivono in un equilibrio perfetto.
L’ambiente, il paesaggio, lo storico complesso monastico, i giardini, la Foresteria, l’ex stazione ferroviaria e la nuova ala della Rosa dei Venti sono stati inghiottiti da questa necessità simbiotica del progetto AMA-Ambiente-Mediterraneo_Arte.
MUSABA, in tutta la sua estensione, di circa 7 ettari, si configura come un’opera in progress, che ha arricchito il territorio con progettazioni sorprendenti, di architettura e di arte dei giardini, con installazioni artistiche dal profondo valore simbolico e di recupero.
“A fare l’artista è il lavoro, il mestiere e la tecnica. L’intelligenza con cui nasci è solo una dote…per riuscire a farci qualcosa è necessario trasformare la tua mente in un’arma di precisione” afferma Nik Spatari.
“Ogni opera d’arte è aggressiva – continua – e ogni vita d’artista è una piccola o grande guerra, a cominciare da quella con se stessi e con i propri limiti.”
Le Opere Site-Specific
Dalle premesse del suo fondatore scaturisce la forza del MUSABA.
La grande energia si trova nelle trasformazioni ambientali, nell’aver convertito un luogo, da abbandonato ed arido, irregolare e deserto ad un colorato Giardino Mediteterraneo, disseminato di opere d’arte monumentali site-specific, integrate a pieno nella natura, a testimonianza di come l’ambiente riesca a convivere con la cultura.
Qui tutto racconta del profondo legame con la storia, imprescindibile per Nik Spatari, che reinterpreta l’elemento naturale attraverso un attento processo progettuale.
Nel MUSABA si ritrovano archetipi perché, come spiega Spatari “uno spazio è perfetto, e comunica piacere, solo quando è disegnato a partire da forme semplici, ancestrali”.
Ma è anche il forte legame con la terra natia a caratterizzare la sua opera.
Come egli stesso racconta “nel corso degli anni sono diventato un uomo. Ho viaggiato attraverso i continenti. Ma ho un solo legame profondo: con il Mediterraneo.
Appartengo al Mediterraneo fortemente. Il Mediterraneo, re delle forme e della luce. E, nel Mediterraneo, la Calabria, luce decisiva e paesaggio imperativo.”
E la luce, che tanto ama, si ritrova nel colore, elemento dominante in tutte le architetture ed opere artistiche presenti.
I colori sono quelli complementari che svolgono una funzione primaria quella, cioè, in grado di comunicare istantaneamente l’arte.
Colori forti che attraggono e coinvolgono, fil rouge di tutte le realizzazioni architettoniche, pittoriche, scultoree e musive.
Il Museo, la Rosa dei Venti e l’Ex Stazione
Grandi spazi colorati ospitano il museo vero e proprio, ricavato dal restauro di un antico complesso in rovina in cui oggi, spicca tra tutti, l’immenso mosaico de “Il Sogno di Giacobbe”.
L’opera lignea, dipinta, ricopre l’abside dell’ex chiesa di Santa Barbara per una lunghezza di 14 metri, per un’altezza di 9 e larghezza di 6.
L’artista, spiegando l’opera, fa notare che in essa “…c’è un’energia, forse anche una sofferenza, sconosciute alla gente del Rinascimento” .
La Rosa dei Venti
E poi ancora i 500 mq dedicati alla nuova ala museale, la pregevole Rosa dei Venti.
La struttura, iniziata nel 2008 e completata nel 2012, caratterizzata da un rivestimento ceramico dai colori accesi ed intensi, trae ispirazione dalla Rosa dei Venti, amica fedele di tutti i navigatori sin dai tempi antichi.
Le architetture si susseguono in soluzioni contemporanee, come quelle dell’ex stazione delle ferrovie calabro-lucane -fermata Santa Barbara-, dove si trova il laboratorio d’arte.
E’ qui che il MUSABA si mostra quale centro per la formazione di giovani e per l’aggiornamento di persone che amano l’arte, l’architettura e l’ambiente.
Uno dei pochi Parchi, in Europa, che è anche laboratorio di sperimentazione artistica e di tutela del paesaggio.
Gli allievi, come nelle antiche botteghe rinascimentali, imparano attraverso l’osservazione e la pratica a cimentarsi con l’arte, con il paesaggio e l’architettura.
Sino a maggio il MUSABA si dedicherà principalmente alle attività laboratoriali, rivolte a scuole di ogni ordine e grado.
Si cerca così di stimolare, in modo interattivo, la creatività di tutti i partecipanti.
La Foresteria
Infine, l’opera magna, summa della ricerca spatariana: la Foresteria.
Dal 2004 al 2008 Spatari realizza il suo “capolavoro di arditezza architettonico”, architettura contemporanea la cui copertura, in mosaico di piastrelle iper-color, ne diventa simbolo.
Si tratta di una struttura composta da undici “celle d’arte”, camere in cui poter soggiornare per un totale di 22 posti letto.
Questa volta sono i murales ad impreziosire ciascuna cella che, come tipologia architettonica, richiama lo spirito e le regole della vita monastica.
Anche il chiostro della foresteria si traduce in capolavoro in progress.
Qui, l’elemento musivo, di 1000 mq, si avvale del colore che, all’interno di rigorose geometrie, coinvolge il visitatore in uno spazio tridimensionale e mutevole.
La policromia presente in tutto il grande Parco serve, in fondo, da stimolo psico-fisiologico.
Attrae, attira e coinvolge attraverso una tecnica, quella del mosaico, per anni dimenticata.
“L’Italia – dicono Nik e Hiske – è uno straordinario giacimento di cultura, di capacità, di conoscenze. Nessun altro paese al mondo può vantare tanto.
E la Calabria non si discosta dal resto d’Italia”.
images courtesy MUSABA
©Riproduzione Riservata