Ugo LA PIETRA – Riconversione progettuale Barriera antiterrorismo, poltrona 2016-17
Ugo La Pietra al CIAC, Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno in mostra fino al 30 settembre 2018. Un omaggio all’opera eclettica e spettacolare di un personaggio carismatico contemporaneo multitasking.
“Istruzioni per abitare la città. Opere e ricerche nell’ambiente urbano dal 1969 al 2017 “ è il titolo emblematico da cui recuperare gli intenti compositivi e progettuali, propri del versatile progettista, arpinate di origine, pescarese di nascita e milanese di adozione.
L’esposizione, a cura di Italo Tomassoni, Giacinto Di Pietrantonio e Giancarlo Partenzi, ripercorre le tappe salienti della prolifica attività di La Pietra, spaziando tra i vari settori che lo hanno visto cimentarsi in ardue sperimentazioni compositive.
Il percorso espositivo racconta, con i lavori più significativi, i campi d’indagine di La Pietra, spesso correlati all’interno dello spazio urbano.
Filo conduttore del lavoro attento dell’architetto è lo studio del luogo, inteso come vissuto tra arte territoriale e arte per il sociale.
L’opera di Ugo La Pietra
La mostra si apre, infatti, con due installazioni urbane dall’alto valore simbolico. Si tratta di monumenti celebrativi in onore della “Prima Edizione stampata della Divina Commedia di Dante” realizzata proprio a Foligno.
Proseguendo, il visitatore avrà modo di comprendere, attraverso le “Istruzioni” la chiave di lettura delle opere esposte. Un insieme di rappresentazioni bidimensionali, brani video e oggetti tridimensionali ci accompagneranno in un itinerario suggestivo, tra innovazione e sperimentazione.
A catturare l’attenzione del pubblico, però, è sicuramente la grande installazione della “Casa Aperta”.
La struttura, realizzata in scala reale e arredata con complementi di “riconversione progettuale”, rappresenta in fondo il manifesto dell’intera opera di La Pietra.
Qui gli arredi urbani vengono decontestualizzati per essere riconvertiti in “semplici” arredi domestici.
Comunicato stampa:
Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 Ugo la Pietra si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto.
Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti – dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista – e utilizzato molteplici medium, dal cinema alla pittura, dagli oggetti all’uso dell’immagine fotografica, fino alle performance urbane conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design, un metodo d’analisi dei segni e delle strutture che accompagnano la vita quotidiana. Lo spazio urbano viene infatti costantemente preso in considerazione da La Pietra come struttura organizzata e luogo da cui germinano le sue pratiche progettuali artistiche e provocatorie.
Opere, strumenti per decodificare i luoghi e le strutture rigide della nostra società fisicamente espresse dalle regole che La Pietra cerca di superare attraverso letture, esercizi, disvelamenti; un insieme di sollecitazioni che formano un ampio catalogo di Istruzioni per abitare la città.
“Partendo dalle persone – afferma La Pietra – ho sempre guardato la città e gli individui con gli occhi di un antropologo, traendone suggestioni da decodificare criticamente. Ho avuto il ruolo che, sin dai tempi antichi, era affidato agli intellettuali e proprio come loro non ho privilegiato uno strumento o un linguaggio specifico».
Biografia di Ugo La Pietra
Ugo La Pietra è nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico.
Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto.
Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design – e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95).
Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale del design.
images courtesy STUDIO LUCIA CRESPI – Ufficio stampa CIAC Foligno