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INVIOLABILI CONFINI, LA MOSTRA CHE CELEBRA LA DONNA A CURA DI ALESSIA FERRARO

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Settimana dedicata alla donna quella che, dal 2 marzo, vedrà come protagonista la mostra “Inviolabili confini”, in scena fino all’8 marzo, presso lo spazio espositivo Medina Roma.

Un evento artistico che celebra, raccontando, la donna, la sua forza e la sua energia.

Abbiamo incontrato la curatrice, la Dottoressa Alessia Ferraro, per capire al meglio i contenuti dell’essenza femminile, percorrendo insieme e, in anteprima, l’esposizione.

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Inviolabili confini”, una mostra collettiva dedicata all’universo femminile, alla sua fisicità ma anche alla profonda interiorità. Da dove nasce l’idea?

L’idea nasce dal voler trasmettere un messaggio positivo in un periodo in cui si sente troppo spesso parlare di violenza sulle donne, violenza fisica, violenza morale, violenza intellettuale.

L’esigenza è stata quella di ribadire il concetto che le donne riescono a salvarsi da sole.

Hanno dentro di loro, nella loro femminilità, nella loro fisicità, un’energia tale da farle rialzare dopo le più dure esperienze vissute.

La donna non è vittima ma eroina, e va celebrata.

E “Inviolabili confini” lo fa.

Ma gli “inviolabili confini” di cui si parla, a suo parere, sono più fisici o psicologici?

Entrambe.

Alcuni artisti hanno rappresentato con la fotografia il corpo della donna.

Hanno cioè disegnato gli inviolabili confini, con la luce, che accarezza il corpo della donna, sensuale e forte al tempo stesso.

Dove femminilità è sinonimo di forza, di potenza e non di fragilità.

Altri artisti, invece,hanno impiegato le tecniche dell’olio su tela, o su tavola, per arrivare poi ad artisti che hanno usato uno stile più concettuale e astratto.

In queste opere troviamo tutta la potenza interiore della donna.

Suscitano la sensazione di poterla toccare e, con essa, gli inviolabili confini.

Lei parla di una forza sensuale, un’energia innata nella donna che, però ,ahimè, viene spesso sottovalutata e anche fraintesa.

In questo l’arte può avere il merito di ristabilire gli equilibri, ha la giusta forza per farlo?

Sì, perché è una vera e propria celebrazione della donna in cui diventa eroina.

Viene celebrata la sua forza.

Non c’è solo più la sensualità, che può essere fraintesa, ma sensualità e forza in un insieme indissolubile.

Quello che l’arte dovrebbe fare per diventare ancora più reale è stabilire dei profondi legami con tematiche sociali.

Chiedere agli artisti di rappresentare gli inviolabili confini di una donna fa sì che l’arte abbracci argomenti sociali.

Solo così l’arte non è più astratta, ma diventa reale, tangibile.

Undici gli artisti selezionati che espongono.

Quale il fil rouge, il punto di contatto.

E’ il tema della donna sicuramente.

Anche se, nella selezione, mi sono lasciata guidare da opere che mi trasmettessero forza ed energia.

In alcuni casi abbiamo delle esplosioni, quasi vulcaniche.

Notavo che la presenza maschile tra gli artisti selezionati è di poco superiore a quella femminile.

E’ casuale o gli uomini riescono ad essere più liberi nel rappresentare il disagio femminile, essendo magari spettatori e non attori.

Del tutto casuale.

Sicuramente gli uomini riescono a mantenere un maggior distacco in quanto la donna è più coinvolta, ma la selezione è stata del tutto casuale.

Devo dire, però, che mi ha fatto particolarmente piacere ricevere tante adesioni da parte degli uomini soprattutto perché sono riusciti a trattare il tema con grande sensibilità, al pari delle donne.

Lei definisce la donna quasi annichilita, dimenticando essa stessa la propria forza, la propria potenza.

Retaggio di una società ancora troppo maschilista?

Da donna posso dire che c’è sicuramente un retaggio, ma penso anche che noi donne siamo state “progettate” più per fare, che per voler ricevere e pretendere.

Tendiamo sempre ad anteporre qualcosa o qualcuno.

Sarà che siamo nate per essere anche madri.

Invece dovremmo ricordare di ricevere e di dare a noi stesse; di metterci un po’ più al centro e di riconoscerci quella bellezza che è tutta nostra.

Riconoscendo a noi stesse che noi siamo la nostra forza, la nostra potenza.

La forza delle donne riesce ad emergere dalle opere presentate ?

Sì, le opere sono state selezionate per questo, per trasmettere tutta la forza ed energia delle donne.

E’ un evidente invito a reagire

Certo, con la mostra ci proponiamo di lasciare negli occhi dei visitatori, sia uomini che donne, ma mi auguro più nelle donne, la vera essenza della bellezza e della forza che ciascuna donna porta in sé.

Secondo lei il mondo dell’arte, fatto di mostre, di eventi, di manifestazioni in genere, sta facendo abbastanza per tener viva l’attenzione su un problema così importante, quale la violenza sulle donne?

Si potrebbe fare molto di più, proprio perché gli artisti hanno una sensibilità incredibile per cui, se venissero sempre più proposti temi forti e di attualità sociale, le adesioni sarebbero di sicuro notevoli e di grandissima qualità.

In questo modo si potrà trasferire l’arte su piani più concreti e reali.

Noi curatori diamo la scintilla, ma la magia la fanno loro, gli artisti.

MEDINA ferraro alessia confini

vernissage con performance musicale del Trio Adamas: Venerdì 2 Marzo ore 18:00

Apertura al pubblico: Lun-Ven 10:00-13:00 e 15:00- 19:00

Medina Roma:

Via A.Poliziano, 32-34-36 – 00184 – Roma

tel. +39 06 96030764;  info@medinaroma.com   ;     medinaroma.com

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28 Febbraio  2018   –  ©Riproduzione riservata

 

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