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UNO+UNO ALLA M77 GALLERY DI MILANO

m77 uno+uno
 image courtesy m77gallery

26 Febbraio  /  21 Aprile 2018

MILANO  –  M77 Gallery

vernissage 26 febbraio 2018 / h.19:00

m77gallery


press release

M77 Gallery presenta UNO+UNO, doppia personale inedita di Ieva Petersone (Jelgava, Lettonia, 1984) e Dimitri Agnello (Carrara, 1995), che rimarrà aperta al pubblico da martedì 27 febbraio 2018 a sabato 21 aprile 2018.

I due giovani artisti sono i protagonisti di una originale dialettica sul colore e sull’uso dei materiali che esplicita, con esiti pur diametralmente diversi, una comune ricerca creativa basata sui rimandi, sull’allusione e sull’illusione dell’immagine.
Ieva Petersone ha realizzato ad hoc per la mostra una serie di grandi tele intitolata Allegoritmica, con cui vuole restituire “impressioni” di vita quotidiana a partire dallo studio del design, fulcro creativo della sua produzione artistica.

IEVAPetersone_Allegoritmica9_2017.Olio_su_tela150x200cm m77 uno+uno

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La ricerca di Ieva Petersone

prende avvio dalla struttura degli oggetti nel loro insieme, con la volontà di costruire nello spettatore una concatenazione di pensieri in grado di restituire un’impressione in cui l’oggetto singolo, o l’oggetto in quanto tale, non ha più rilevanza.

Centrale diventa invece l’impulso scatenante, il gesto creativo che attraverso gli oggetti d’uso prende il sopravvento sul quotidiano, tramutandolo in straordinario.

L’occhio dell’artista gioca con lo sguardo dello spettatore, creando una dimensione di similitudini e rimandi in cui un insieme di sedie verdi rassomiglia a una foresta e le linee delle sedute ordinatamente impilate si trasformano in architetture urbane, grattacieli, fabbriche.

Con la volontà di superare il singolo oggetto grazie alla creazione di una composizione ritmica, volutamente ripetitiva, l’artista gioca con sequenze di linee che si ripetono creando delle geometrie razionali animati da vivaci campiture di colore.

Petersone prosegue con questa serie la sua ricerca sul design, iniziata con grandi composizioni di arredi di interni ispirati alle riviste di settore degli anni ’60, proseguite poi con una sperimentazione sul dettaglio dell’oggetto, per tornare con Allegoritmica a concentrarsi su una rappresentazione “corale”, ma rinunciando alle composizioni formali per ricreare un nuovo universo personale, intimo e giocoso.

Dimitri Agnello espone una serie di lavori a olio su cotone, realizzati appositamente per la mostra, frutto di una ricerca durata tre anni sull’immagine e sulla sua percezione. Il tema centrale delle opere esposte è l’educazione, intesa non solo come educazione scolastica, ma anche come crescita e creazione di aspettative, rigore, imposizione, addomesticamento. Le opere di Agnello nascono da un lungo lavoro di gestazione, una sorta di “rito” di ricerca, selezione, archiviazione e rielaborazione di materiale visivo.

Agnello si riappropria di immagini che già appartengono alla memoria collettiva, provenienti da vecchie riviste, dalla storia dell’arte, dal cinema sino alla vita quotidiana, rifiutando però qualsiasi dimensione nostalgica e rivendicandone invece l’attualità.

L’indagine è ricca di simbologie e si muove per assonanze, alla ricerca di composizioni o manufatti che possano ricordare qualcosa di “altro” nella forma o nella simbologia: un fluoroscopio di inizi ‘900, tra i primi macchinari di radiologia, ricorda un visore per la realtà virtuale, il sacramento dell’eucarestia si lega invece alla rappresentazione di pillole farmacologiche, mentre corpi umani visti da prospettive inedite assumono quasi le sembianze di architetture industriali.

Collapse-Dimitri_Agnello53

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Nella poetica creativa dell’artista, il lavoro certosino di ricerca e selezione assume importanza tale da trasformare quasi la gestazione dei suoi lavori nell’opera d’arte stessa.

La scelta del cotone come supporto pittorico è direttamente ispirata dalla tradizione dell’arazzo, ricalca la volontà di raccontare storie su stoffa, scegliendo però un materiale povero, in antitesi ai materiali preziosi come la seta, l’oro e l’argento che venivano utilizzati in passato.

Con la mostra UNO+UNO, M77 Gallery riconferma la propria volontà di porre, accanto a mostre di artisti affermati, una attenzione particolare al dialogo con i giovani artisti emergenti, come nel caso della personale Moving Mountains (2015) di Robert Fekete,

La mostra sarà accompagnata da un volume con un testo di Michele Bonuomo e rimarrà aperta al pubblico da martedì 27 febbraio 2018 sino a sabato 21 aprile 2018.


 

Dimitri Agnello

è nato il 04/01/1995 a Carrara, in provincia di Massa Carrara. Ha conseguito la maturità classica e attualmente frequenta la scuola di pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Vive e lavora a Palermo. Nel 2016 vince il Premio FAM Giovani per le Arti Visive. Tra le sue mostre più recenti: Sichtbar, Atelier am Eck, Düsseldorf, Germania (2017); 18° Premio Cairo, Palazzo Reale, Milano (2017); Premio FAM Giovani per le Arti Visive, Fabbriche Chiaramontane, Agrigento (2016).
Ieva Petersone è nata nel 1984 in Lettonia. Nel 2010 conclude a Riga il Master in Arti Pittoriche, conseguito dopo la laurea all’Accademia delle Belle Arti di Lettonia e il diploma al liceo artistico, trascorrendo due stagioni all’estero con il programma Socrates, prima all’Accademia di Porto e poi a Milano, nello studio dell’artista Marco Petrus. Negli stessi anni espone in progetti pittorici a Riga, Porto, Berlino, Weimar, Norimberga e Parigi. Dopo il Master, si stabilisce a Milano dove vive e lavora. Il nuovo ambiente influenza le scelte tematiche dell’artista, che prendono forma nella sua prima personale milanese Catalogue al Laboratorio VI.P. nel 2012. Nel 2014 è tra i finalisti al 15° Premio Cairo nel Palazzo della Permanente di Milano.

Ha partecipato ad Arte Fiera 2016 (Bologna), The Solo Project 2016 (Basilea), e SCOPE, Miami Beach 2016 con M77Gallery.
Inaugurazione: lunedì 26 febbraio 2018 ore 19

 

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