Parchi eolici o centrali di energia sostenibile.
Come le si voglia chiamare, le Wind Farm, letteralmente fattorie del vento, sono impianti che comprendono più aerogeneratori collegati l’uno all’altro e che danno vita a delle vere e proprie centrali di energia pulita.
Gli aerogeneratori non sono altro che impianti eolici di dimensioni medie collegati alla rete elettrica, con turbine lunghe 20 metri.
In media, una fattoria del vento dotata di almeno 30 impianti da 300 kW ciascuno, può generare 20 milioni di kW ogni anno, garantendo energia elettrica di circa 7.000 famiglie.
E i vantaggi per la salute del pianeta sono notevoli.
Con un simile sistema, secondo i dati forniti da Enea, la quantità di anidride carbonica risparmiata e quindi non scaricata nell’atmosfera sarebbe pari a 22mila tonnellate.
I Parchi eolici in Italia
Nella nostra penisola, le Wind Farm sono presenti in circa 250 località per un totale di 4852 turbine eoliche.
Generalmente la potenza media di ogni macchina installata all’interno della Farm è di 1195 MW.
I vantaggi offerti dai Parchi eolici rispetto ai singoli impianti consistono principalmente negli elevati valori di potenza installata. Come spiega Giacomo Arruffi, esperto ENEA dell’Unità Tecnica Fonti Rinnovabili “Fermi restando i pregi ben noti dell’energia eolica, le Wind farm rispondono all’esigenza di disporre di valori elevati di potenza installata al fine di produrre ed immettere energia in rete, analogamente a quello che avviene per una centrale elettrica convenzionale”.
Una discreta diffusione delle Wind Farm in Italia quindi, ma viste le potenzialità del nostro territorio, si potrebbe senza dubbio fare di più.
Nonostante questo, secondo i dati economici che provengono dal settore “L’eolico ha fatturato nel 2010 circa 1,7 mld di euro, mentre uno studio congiunto ANEV-UIL del 2008 stima in circa 18.000 posti di lavoro la realtà occupazionale del comparto, di cui 5.000 posti nell’industria ed il restante nell’indotto (studi di consulenza e progettazione, infrastrutture, esercizio e manutenzione degli impianti, etc.)”.
Le Wind Farm ed i Cacciatori di vento
Un’energia pulita per un business trasparente.
Questo è il motto dei Cacciatori di vento o anemometristi, originale figura professionale che si occupa di ‘misurare’ il vento alle ricerca di una collocazione idonea per i parchi eolici.
I “Cacciatori di Vento”, in prima battuta, forniscono ai propri clienti dei preventivi per la campagna anemometrica. In seguito, se il cliente dà il proprio benestare, viene stipulato un contratto ‘chiavi in mano’ un key contract.
La fase successiva consiste nel ‘sopralluogo’ sui siti da esaminare e quindi in un rapporto, il light report, contenente indicazioni sul terreno, la posizione della stazione, il grado di ventosità del luogo ed altre indicazioni di carattere tecnico.
Sulla base delle informazioni raccolte, i Cacciatori, se richiesto dal committente, provvedono ad effettuare delle stime sulla producibilità e sul tipo di turbina da installare, forniscono ed installano la torre, procedono con l’acquisizione dei terreni e si occupano delle procedure amministrative necessarie, come ad esempio la trattativa con gli enti preposti per l’autorizzazione fino alla progettazione dell’impianto.
Come funziona un impianto eolico
‘Discendente’ dei vecchi mulini a vento, l’impianto eolico converte l’energia cinetica del vento in altre forme, elettrica o meccanica.
Gli impianti possono essere di due tipi:
• Ad asse orizzontale Formato da una torre in acciaio alta tra i 60 e i 100 metri, presenta alla sommità un involucro, la gondola, che contiene un generatore elettrico messo in moto da un rotore con due o tre pale lunghe circa 20 metri. La quantità di energia prodotta è intorno ai 600 Kilowatt
• Ad asse verticale In genere meno diffusi, questi impianti presentano le stesse caratteristiche di funzionali di quelli ad asse orizzontale ma con meno parti mobili presenti nella struttura. Molto versatili, sono adatti alla produzione energia domestica come di quella su larga scala
Impatto ambientale Le conseguenze sull’ambiente e sul paesaggio dovute agli impianti eolici sono di diversa natura e possono determinare:
• impatto visivo
• occupazione del territorio: in realtà il suolo occupato dagli impianti rappresenta solo il 2-3%
• rumore il rumore generato dagli impianti eolici deve essere necessariamente inferiore a 45 decibel in prossimità delle abitazioni. Gli impianti di ‘ultima generazione’ garantiscono questo standard ad una distanza media di 150-180 metri
• effetti su flora e fauna: gli effetti sulla fauna finora registrati riguardano solamente l’impatto di uccelli con il rotore.
• interferenze sulle telecomunicazioni: tali interazioni possono essere evitate mantenendo le distanze minime tra l’aerogeneratore e tutti quegli apparati che determinano dei campi magnetici, come ponti radio, apparati di assistenza agli aerei etc.
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