Un’estate anomala questa del 2017 che sta mandando segnali di profonde variazioni climatiche.
Mentre il centro sud è caratterizzato da un’impennata delle temperature il nord, e nello specifico il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, sono interessate, proprio in questi giorni, da una violenta ondata di maltempo.
Danni importanti alle cose, aree produttive allagate, case scoperchiate e numerosi alberi sradicati.
Sul territorio si è mossa una vera e propria tromba d’aria che ha raggiunto raffiche di vento di forte intensità e fittissima pioggia.
Tra gli innumerevoli danni riscontrati, oltre a quelli verificatisi nei centri abitati va annoverato anche quello riportato dall’Oasi delle Cicogne di Fagagna, in provincia di Udine.
Il centro, nato con l’obiettivo della ripopolazione della specie, è rimasto duramente colpito dal nubifragio che si è abbattuto anche a Fagagna nel pomeriggio del 10 agosto.
I maggiori danni sono stati riportati dalle voliere da cui sono scappati esemplari di ibis eremita, specie protetta ed in via di estinzione.
Altri danni sono stati riscontrati lungo le recinzioni della vasta area e alle piccole costruzioni necessarie per il buon funzionamento dell’Oasi.
Purtroppo, si spera momentaneamente, anche le cicogne sono andate via.
I numerosi alberi dell’Oasi che ospitavano i loro nidi sono stati divelti dalle ingenti piogge e dal vento.
Inutili i soccorsi e ora si sta facendo di tutto per riportare nell’Oasi i volatili messi in fuga dalle avverse condizioni climatiche.
I titolari dell’Oasi in questi giorni hanno attivato un numero telefonico, 348 0412 465, per tutti coloro che volessero contribuire, in modo del tutto volontario, alla messa in sicurezza dell’Oasi e, via via, alla ricostruzione delle parti duramente danneggiate.
L’appello è rivolto a tutte le Associazioni e a chiunque desideri offrire il proprio contributo con l’intento di continuare l’operato sin qui condotto dall’Oasi dei Quadris a Fagagna.
La mission dell’Associazione Amici dell’Oasi dei Quadris di Fagagna , infatti, è da sempre legata alla reintroduzione, in Italia, della cicogna bianca, sin dai tempi della istituzione dell’Oasi risalente agli anni Ottanta.
La specie infatti era assente dai nostri territori poiché preferiva nidificare su altre rotte, quelle migratorie spagnole o del Medio Oriente.
Nel tempo, grazie ad un complesso lavoro di squadra e grande impegno, si è riusciti a rendere questo splendido trampoliere stanziale divenendo, ovviamente, il simbolo indiscusso dell’Oasi di Fagagna.
Nell’area sono presenti diverse specie floro-faunistiche e questo grazie alla particolare configurazione del sito.
I “Quadris”, definiti appezzamenti di terreno caratterizzato da ambienti umidi quasi a formare un mosaico, hanno offerto il naturale habitat per insediare in Italia una delle “stazioni sperimentali per la reintroduzione della cicogna bianca”.
Fino a qualche giorno fa si contavano oltre 50 cicogne bianche che vivevano e volavano indisturbate nell’Oasi e nelle aree limitrofe.
Si spera che, nonostante le trascorse minacce climatiche, questi splendidi esemplari riescano a tornare e a ripopolare nuovamente l’area del Quadris.
12 Agosto 2017 – Riproduzione Riservata