Dopo anni di fermo, finalmente, una delle prospettive urbanistiche più interessanti della Roma contemporanea torna a rivivere.
Stiamo parlando della quinta architettonica costituita dalle Torri progettate dall’architetto Cesare Ligini, nel cuore dell’E.U.R., a Roma.
L’intervento si presenta come un significativo momento di rigenerazione urbana di un complesso immobiliare che, per diverse vicissitudini, era caduto in un stato di abbandono e di forte degrado.
Negli anni aveva infatti abituato noi romani, e non solo, ad una vista catastrofica, quasi bellica.
Gli edifici costituenti la struttura si mostravano distrutti e sventrati e, a causa di lungaggini burocratiche e mancati accordi politici, erano finiti per diventare il simbolo del degrado e della fatiscenza.
La sede storica dell’Agenzia delle Entrate, evidentemente dismessa, trova, finalmente, con la grande azienda della telefonia mobile italiana Tim, nuova vita.
Grazie a questo intervento assisteremo ad una radicale trasformazione, soprattutto concettuale, delle Torri che, dagli anni Cinquanta, fronteggiano lo splendido parco del Laghetto dell’E.U.R., ponendosi a sfondo, specie se si arriva dal mare.
L’intervento di restyling offre così l’opportunità di restituire ad una grande fetta di territorio urbano, quanto nel tempo gli era stato tolto.
E’ già da qualche mese, infatti, che al posto delle strutture fatiscenti e devastate, sta prendendo forma il nuovo quartier generale della Tim.
Già riconoscibile nell’inserimento del nuovo logo e nelle scritte societarie, fanno però da padrone le suggestive installazioni dell’artista Matteo Cinic.
Attualmente, infatti, e per tutta la durata del cantiere, le impalcature con le loro strutture faranno da supporto a questa innovativa quanto mai originale installazione, a cura di Caroline Corbetta per l’agenzia Havas Worldwide.
I colori del brand della Tim hanno dato spunto all’artista per realizzare un’installazione dalla superficie hi-tech.
Grandi pannelli suddivisi in macro-pixel a testimoniare l’immensa rete delle connessioni telefoniche, grazie alle quali oggi è possibile comunicare a distanza e in qualunque situazione, grazie alle telecomunicazioni.
Questo concetto è espresso dallo stesso Matteo Cibic il quale sostiene che “oggi, rispetto a 10 anni fa, è sempre più indifferente esserci o non esserci fisicamente per vivere un evento a Barcellona Londra o New York. Se vuoi, puoi essere in questi posti contemporaneamente”.
Il che la dice lunga sul concetto di rete e comunicazione a distanza, su quanto sia semplice esserci sempre e comunque.
I pannelli argentati, cangianti e costellati da linee rosse, blu, azzurre riportano al bidimensionale e l’alternanza delle luci che, via via si accendono e si spengono, evocano tutti coloro che da qui in poi, e per diversi motivi, lavoreranno in questi luoghi.
L’arte spiega l’architettura, l’arte anticipa l’architettura, quello che sarà all’indomani della fine lavori e della grande inaugurazione.
L’arte allude ad un progetto architettonico volto ad offrire luoghi di lavoro accoglienti, per attività da svolgere in team o singolarmente, il tutto con grande attenzione all’aspetto energetico-ambientale.
Per la progettazione del complesso architettonico è stato bandito un concorso rivolto a giovani progettisti under 40, volendo così avvalersi di giovani menti, figlie dei nostri tempi e attente alle reali necessità di trasformazione urbana, interconnesse agli aspetti sociali oltreché economici ed ambientali.
Ad aggiudicarsi la vittoria è stato lo studio milanese Uno-A, Architetti Associati di Luca Piraino e Chiara Tardini, studio attivo sin dal 2000.
Le nuove torri ospiteranno serre bioclimatiche, palestre, asili nido oltre, ovviamente, ad aree di lavoro hi-tech, il tutto per offrirsi quale complesso edilizio efficiente e all’avanguardia sia architettonicamente parlando che in campo bioclimatico.
Basti pensare che in Italia l’intero complesso immobiliare verrà certificato LEED (The Leadership in Energy and Enviromental Design).
La realizzazione del progetto dovrebbe vedersi concluso in circa 18 mesi per un importo stimato in 100 milioni di euro.
Va sottolineato come l’intera fase progettuale sia stata condivisa con l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale con il supporto dell’Osservatorio sul Moderno dell’Università La Sapienza di Roma, con gli Uffici preposti del IX Dipartimento e con la Presidenza del Municipio Roma IX EUR.
immagini concesse da a.p.
20 Febbraio 2016 – Riproduzione Riservata