Il 2015 è l’anno dedicato a celebrare la nascita della stampa a “caratteri mobili” in Italia e Subiaco, culla della stampa italiana per
eccellenza ha dedicato un’interessante mostra per divulgare i primi testi stampati nella Valle dell’Aniene e per far conoscere i luoghi da cui
tutto ebbe origine.
L’esposizione, inaugurata il 9 agosto sarebbe dovuta terminare il 23 ma, visto il successo e l’interesse del pubblico, l’Amministrazione ha deciso di prorogare la chiusura al 30 novembre.
Si tratta di una mostra emblematica per la città di Subiaco che deve parte della propria popolarità proprio alla stampa dei primi libri in Italia.
I caratteri mobili di Gutenberg
Fu infatti presso il Monastero di Santa Scolastica che, nel 1465, iniziarono ad essere stampati in Italia i primi libri a carattere mobile, secondo la metodologia di Gutenberg.
In quell’anno, infatti fu stampata la copia anastatica del “De Oratore” di Cicerone, uno dei primi incunaboli, ad opera da Arnold Pannartz e Konrad Sweynheym, prototipografi e, soprattutto, allievi di Johannes Gutenberg.
A seguito di questa importante attività proto-tipografica, legata al mondo ecclesistico-benedettino, Subiaco sviluppò sin dal 1587, per volere di Papa Sisto V, una fiorente industria legata alla lavorazione della carta.
Il Pontefice infatti fece realizzare la Cartiera che ha rappresentato per più di 500 anni il volano dell’economia sublacense e dei centri limitrofi.
La mostra, curata da Valerio Ottavino e Marco Valentini ripercorre, all’interno della Rocca Abbaziale, i momenti salienti dell’attività
tipografica, che condusse l’Italia al pari delle altre nazioni europee.
Tra le opere esposte di grande interesse le copie anastatiche del “De Oratore” di Cicerone e del “De Divinis institutionibus adversus gentes” di Lattanzio.
Le due copie furono stampate a Subiaco nel 1465 nel monastero sublacense.
20 Novembre 2015 – Riproduzione Riservata
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