In questi giorni di frenesia per la 72° Mostra del Cinema di Venezia, l’opera Terra.Terra approfitta della presenza di grandi stars nazionali ed internazionali e della grande affluenza di pubblico legata alla manifestazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi attuali e problematici, legati alla tutela e salvaguardia dell’ambiente.
Terra. Terra è l’installazione inaugurata, a piena voce, il 30 agosto ed è da considerarsi un intervento di Land Art condotto sull’Isola di San Secondo a Venezia.
La piccola Isola, posta lungo il canale navigabile che collega la città lagunare alla terraferma, viene a trovarsi sotto i riflettori, divenendo protagonista di un intervento artistico innovativo, pensato e curato da Anne Demijttenaere, sulla falsa riga dell’Opera Bosco Museo di Arte nella Natura a Calcata in provincia di Viterbo.
L’agenzia del Demanio ha temporaneamente posto in concessione l’area demaniale dell’Isola permettendo, così, a Francesca Checchi, Anne Demijttenaere, Hans-Hermann Koopmann, Maria Pia Picozza, Yongxu Wang e Jonas Clementoni di dar vita alla loro idea di arte.
I sei artisti intervenuti hanno creato, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con Il Giardino di Pianamola e con Legambiente Venezia, un’installazione dalle dimensioni notevoli ed impiegando quanto messo a disposizione dalla natura stessa, presente sul piccolo isolotto veneziano disabitato.
L’opera, in realtà, ha avuto inizio con la necessità di liberare il territorio di quest’isola, in stato di abbandono da più di 30 anni, da quanto si è nel tempo depositato.
E’ stata condotta, cioè, un’attenta operazione di potatura volta a manutenere la vegetazione del posto.
Legambiente Venezia, grazie al contributo di un nutrito gruppo di volontari, è riuscita nell’intento che è stato filmato dal designer e videomaker Jonas Clementoni.
Dal materiale di risulta è nata l’opera, assemblata via via, con quanto,di arbustivo e ligneo, si andava ad eliminare dalle sterpaglie e dal bosco.
L’arte è entrata così in simbiosi con i luoghi ed è stata in un certo senso plasmata dai suoni, dai venti, dal cielo per innalzare un grido di speranza per la salvaguardia dell’ambiente.
L’opera è talmente imponente che, percorrendo il Ponte della Libertà tra Santa Lucia e Mestre in macchina o in treno, appare in tutta la sua grandezza, provocando nel visitatore sorpresa e sgomento.
L’obiettivo è infatti la sensibilizzazione del pubblico, nazionale ed estero, su tematiche tanto importanti, quali l’ecosostenibilità, l’ecologia e la tutela dei luoghi.