16 Marzo – 29 Marzo 2018
Medina Roma
vernissage 16 Marzo 2018 ore 18:00
Inaugurazione con intervento degli artisti e note critiche a cura del prof. Giammarco Puntelli
Comunicato stampa
Trani – Mian. La Donna e il Mare. Orizzonti in bilico tra sogno e realtà
Tornano in mostra negli Spazi Espositivi Medina Roma gli artisti Alessandro Trani e Marina Mian in una doppia personale dal titolo La Donna e il Mare – Orizzonti in bilico fra sogno e realtà. Le opere saranno in mostra dal 16 al 29 Marzo 2018.
Inaugurazione con intervento degli artisti e note critiche a cura del prof. Giammarco Puntelli.
Vernissage: Venerdì 16 Marzo ore 18:00.
Apertura al pubblico: 10:00-13:00 e 15:00-19:00.
La Donna e il Mare. Orizzonti in bilico tra sogno e realtà
Dai tempi più remoti all’uomo è stata assegnata la funzione di predominio e comando, mentre la donna veniva relegata alla sfera domestica.
La donna è rimasta storicamente fuori dalla vita di mare e, talvolta, ne è stato sottolineato il potere rassicurante e protettivo nei confronti della navigazione maschile.
Un’assenza diffusa, quindi, attestata fin dall’antichità nella mitologia greca dalla figura esemplare di Ecuba, moglie di Priamo e regina di Troia, che afferma, nelle Troiane di Euripide, di non essere mai salita su una nave, ma di conoscerla solo attraverso i racconti degli uomini.
«Alle donne la terra, agli uomini il mare», si è sempre detto, associando la funzione riproduttiva femminile alla terra madre generatrice di frutti. Un legame forte, quello dell’agricoltura, alla donna, evidente nei momenti dei grandi raccolti, della mietitura o della vendemmia.
Come, d’altronde, forte è il legame del viaggio per mare e della pesca all’uomo.
A smentire tale dualità, che è apparsa storicamente come netta divisione, giunge opportuna questa mostra, ove la donna è assoluta protagonista ed è spesso immersa nella natura, che ne completa il fascino, con i suoi scorci e i suoi viatici, al pari del mare, che è metafora di vita nella sua sconfinata dimensione spazio-temporale senza distinzioni di sesso.
La donna di Mian e il mare di Trani sono legati indissolubilmente dalla loro profonda dimensione ideale, che è la stessa, sempre in bilico tra sogno e realtà: entrambi infatti rappresentano il medesimo desiderio alla libera determinazione, che è condivisa tensione e spinta al superamento delle fragilità umane, attraverso prospettive ed orizzonti catartici e di rigenerazione, spesso carichi di poetica malinconia.
Il profumo di donna e la brezza marina così si fondono, in un’unica narrazione, ove la storia è sempre una storia di vita immersa nella natura: vita nata nelle profondità delle acque del mare e vita generata in terra nel grembo materno della donna.
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