photo courtesy Galleria Varsi
17 Marzo 2018 – 15 Aprile 2018
ROMA – Galleria Varsi
a cura di Chiara Pietropaoli e Venexia Editrice
vernissage 17 Marzo 2018 h 18:30 – 21:30
press release
Il 17 marzo 2018 la Galleria Varsi presenta “Eternal Little Goddess” (“Piccola Dea Eterna”), mostra personale di Dem, artista eclettico, tra i primi in Italia a sviluppare un dialogo pittorico con l’architettura libero e autonomo, che parte dai graffiti e avanza a favore della rappresentazione di un mondo simbolico e ancestrale, che torna riflessione attuale.
Dem nasce a Codogno, paese in provincia di Lodi, dove attualmente risiede. Fin da bambino sente un senso di straniamento rispetto al suo intorno, un istinto a andare in fondo, in una società che al contrario spinge in superficie.
L’insofferenza e la curiosità portano il ragazzo a rifugiarsi nel passato più remoto, a studiare le credenze, i miti e i culti delle civiltà antiche. In esse coglie insegnamenti e valori preziosi, interrogati e rielaborati nelle sue opere con tecniche diverse.
Le conoscenze acquisite sui libri, approfondite viaggiando in tutto il mondo per farne esperienza diretta, portano Dem a stabilire un contatto con la natura sempre più intimo e vitale nel quale risiede la sua poetica.
L’arte e lo studio, soprattutto in ambito antropologico, divengono un mezzo di evasione e al contempo rappresentano la possibilità di “riscoprire” una dimensione ideale in accordo con il suo sentire, una dimensione sacra dove l’uomo è un tutt’uno con la natura.
Eternal Little Goddess
“Eternal Little Goddess” indaga il culto della Dea Madre, divinità primordiale che ricorre da sempre e produce simboli. La mostra è co-curata dalla Venexia, casa editrice indipendente, diretta da Chiara Orlandini, specialista della materia, che in questi mesi ha messo a disposizione dell’artista il suo sapere instaurando un dialogo proficuo a partire da tre volumi da lei pubblicati: Il Mito della Dea di Anne Baring e Jules Cashford, Guida alla Dea Madre in Italia di Andrea Romanazzi e Il linguaggio della Dea, di Marija Gimbutas, pietra miliare dell’archeomitologia.
La Dea Madre è il primo archetipo radicato nella coscienza collettiva, ovunque è la sintesi del ciclo dell’esistenza, coniuga principi opposti che in lei convivono con verità: nascita- morte- rinascita; è colei che origina e trasforma, dona la vita e accoglie la morte, rinnova l’esistenza, in eterno.
Il mito della Dea
Il mito della Dea risale al Paleolitico ed è espresso con continuità nelle epoche successive da tutte le civiltà della “Vecchia Europa” e in altre parti del mondo. Statuette dalla fisionomia femminile, con attributi simili (seno, ventre, natiche accentuate) vengono rinvenute in aree geografiche molto distanti tra loro e interpretate in senso spirituale univoco.
Sono proprio i manufatti a descrivere e trasmettere la logica della Dea e a raccontare le divinità che ne hanno incarnato i principi: dalla sumera Inanna a Ishtar, dall’egizia Iside a Cibele, fino alla Vergine Maria.
Vasi, statuette, luoghi, rituali, raccontano inoltre come nel tempo il mito si sia trasformato, in relazione all’evoluzione della specie e al ruolo ricoperto dalla donna nella collettività, pur mantenendo invariate le sue caratteristiche sostanziali.
“Eternal Little Goddess” esprime la potenza della Dea e mette in luce il legame complementare che un tempo intratteneva con il Dio, suo “figlio amante”, legame necessario, oggi drammaticamente assente nella cultura religiosa occidentale.
Le opere a china e acrilico e una serie di sculture in ceramica, interpretano il linguaggio visivo della Dea, la fanno parlare ancora.
Figure femminili ispirate alle icone antiche popolano la galleria e si mescolano a elementi naturali; la Dea è un serpente, foglie, è uccelli, è una caverna in cui partorire o rifugiarsi e al contempo dimora della morte. In equilibrio, l’universo maschile è elaborato nelle maschere surreali, tipiche della produzione di Dem, cucite e ricamate a mano dall’artista, realizzate con tessuti orientali e ordinari, combinati a materiali organici, e raccontate in mostra attraverso le fotografie di Marta Zdulska. Le maschere, presentano richiami alle figure mitologiche di Pan e Dioniso e esprimono l’energia vitale maschile, istintiva e “animalesca”, energia insopprimibile che deve uscire fuori, della quale la Dea ha bisogno per generare l’esistenza.
“Eternal Little Goddess” nasce da una mancanza, da un bisogno. La Dea non può essere svanita, lei è eterna. C’è bisogno di riscoprirla, di percepirla, di riconnettersi con la natura, con l’altro e ritrovare il filo che ci lega, il bisogno universale di avere (volere) una madre che ci protegge e della madre di proteggere suo figlio.
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Durata Mostra: Dal 17 marzo al 15 aprile 2018
Orario Galleria: Dal martedì al sabato ore 12 – 20, domenica ore 15 – 20, lunedì chiuso.
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Mostra a cura di Chiara Pietropaoli e Venexia Editrice