Un’inedita mostra da visitare in questi giorni di festa a Milano è quella proposta dallo Spazio FMG per l’Architettura che, per la prima volta, affida a 70 personaggi, appartenenti a differenti generazioni ma legati indissolubilmente al mondo dell’architettura, l’interpretazione del capolavoro per eccellenza della letteratura italiana: la Divina Commedia.
Fino al 23 febbraio 2018 sarà possibile omaggiare il Sommo Padre Dante grazie ad un’esposizione dal carattere innovativo dal titolo emblematico “Sezioni. L’architettura italiana per la Divina Commedia”.
I 70 autori intervenuti si allontanano dai loro dettami stilistici architettonici per approdare ad un ambito trasversale, che abbracci cioè varie esperienze artistiche, sorprendendo così il visitatore.
E’ questa, in fondo,la cifra stilistica della galleria che già nel 2016, con la mostra “Controcampo. Gli Architetti italiani ci mettono la faccia”, poneva l’accento sul mondo dell’architettura.
Oggi il percorso espositivo proposto si presenta attraverso una mostra collettiva incernierata sul vasto mondo dell’architettura dal quale però attingere spunti diversi, indirizzati verso le varie forme artistiche che convivono fin troppo spesso con l’architettura e i suoi spazi.
Ecco che si arriva a diverse rappresentazioni dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso in un percorso allestito e progettato da Alessandro Benetti e Federica Rasenti.
L’idea nasce dal sopito interesse per il mondo dantesco che ha contraddistinto il secolo scorso e l’attuale.
Gli studi danteschi nell’architettura
L’ultima traccia di studio dei testi danteschi, in chiave architettonica, è stata rappresentata dal Danteum, il maestoso edificio, mai realizzato, su progetto di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri.
Si trattava di una struttura celebrativa, dedicata a Dante ed il cui schema architettonico riportava alla Divina Commedia.
Sulla falsa riga di quanto asserito dal celebre architetto razionalista, la galleria milanese pone in contrapposizione l’opera architettonica con quella artistico-letteraria, dimostrandone la riconducibilità dell’una all’altra.
Dopo anni di disinteresse si torna così ad occuparsi dell’opera dantesca vista come vera e propria struttura organizzata in diverse sezioni che proprio la mostra intende indagare, finanche nel titolo.
L’esposizione, a cura di Luca Molinari, da intendersi come l’anteprima della più ampia mostra prevista nel 2018, presso la Reggia di Caserta, si compone di tre grandi spazi espositivi in cui ripercorrere le forti emozioni suscitate dalla grande opera dantesca.
La mostra
Il percorso inizia con l’esposizione di una rara e pregiata copia della Divina Commedia impreziosita da incisioni ad opera di Gustave Dorè, celebre incisore di fine Ottocento.
In contrapposizione, nella seconda sezione, nove avveniristici tablet accoglieranno il visitatore.
Questi, i nuovi supporti da cui poter leggere brani di Divina Commedia selezionati a cura del Prof. Riccardo Buscagli.
Infine, nella terza area, si potrà assistere ad un vero e proprio slide-show in cui si alternano i 70 disegni legati alle fantastiche suggestioni dantesche tra i quali spiccano disegni originali di Andrea Branzi, Aimaro Isola, Ugo La Pietra, Maurizio Navone, Franco Purini, cinque nomi illustri della grande architettura italiana.
A questi si affiancano le opere di altri noti studi di progettazione chiamati a dare il loro contributo.
Si tratta dello Studio Archea, con opere di Gambardella, D’Angelo e Latina, del Park Associati, del Piuarch, del Tamassociati e di Yellow Office.
Per informazioni: www.spaziofmg.com
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