Il percorso fotografico racconta, attraverso scatti provenienti dai numerosi viaggi di McCurry, la storia delle varie popolazioni di montagna di volta in volta incontrate, degli abitanti di quei luoghi che, per natura, si pongono come i più ostili per l’uomo e che lasciano, sin troppo spesso sulla pelle di chi li abita, solchi indelebili, segni profondi, testimonianze di esperienze passate e presenti.
Filo conduttore della mostra è capire e, al tempo stesso, carpire lo spirito di adattamento che permette all’uomo di vivere e, a volte, di sopravvivere, alle difficoltà intrinsecamente presenti nella vita, non sempre semplice, della montagna.
Difficoltà che necessariamente ne condizionano l’esistenza, l’abbigliamento, le abitudini, l’alimentazione e la semplice interazione con i propri simili.
La mostra, a cura del Forte di Bard curatorial Team, affida a settantasette scatti, riprodotti in vari formati, le immagini più suggestive e che meglio rappresentano la vita di questi “Mountain Men”, osservati dall’occhio critico e attento di Steve McCurry, offrendo con i suoi suggestivi scatti, spunti di riflessione.
Luoghi lontani quelli visitati dal fotografo, luoghi come l’Afghanistan, il Tibet, il Pakistan, l’India, lo Yemen, il Nepal, il Brasile, le Filippine, l’Etiopia, il Marocco, il Myanmar, la Slovenia e il Kashmir.
Paesi cosi distanti tra loro, sia geograficamente che culturalmente, ma accomunati da segni fisiologici, le rughe, e colori dovuti alle condizioni meteorologiche che si traducono in un unico grande “alfabeto” di una più ampia lingua universale.
Gli scatti presentati creano un percorso non solo espositivo ma anche introspettivo, volto alla ricerca dell’intrinseco rapporto tra uomo e montagna, esistenza ed essenza.
L’esperienza visiva a cui si assiste si completa con la grande produzione fotografica realizzata dallo stesso Steve McCurry durante alcune campagne fotografiche condotte proprio in Valle d’Aosta tra il 2015 ed il 2016.
L’esposizione contempla, infatti, anche dieci immagini altamente suggestive che ritraggono le vette più alte delle Alpi: il Monte Bianco, il Gran Paradiso, il Cervino ed il Monte Rosa.
Una mostra fotografica ricca di spunti, che diviene essa stessa un viaggio alla scoperta della montagna e di quanto si riesca a trovare in essa, e in chi la abita.
Grazie alle inedite proiezioni di immagini il visitatore potrà provare forti emozioni, legate ad esistenze condotte e vissute in semplicità, ma con grande dignità, testimonianze divenute ormai un cult nella storia della fotografia contemporanea.