È possibile coniugare design urbano, rispetto per l’ambiente, arte e sport?
Secondo il progetto del Nuovo Gassificatore di Copenaghen ideato dallo studio internazionale Big sì.
Il nuovo impianto per la gassificazione dei rifiuti e la produzione di energia, a Copenaghen, non solo è un grande esempio di architettura contemporanea ma anche innovativa.
Il nuovo gassificatore prevede, infatti, diverse aree destinate ad attività sportive e ricreative, sia sul tetto che nella zona circostante mentre il camino ed giardino verticale, previsti dal progetto, serviranno rispettivamente l’aspetto artistico del complesso e la salvaguardia dell’ambiente.
Fulcro dell’area ricreativa dell’impianto e allo stesso tempo dell’intero progetto è senza dubbio il tetto.
In cima all’edificio verrà infatti realizzata una pista da sci artificiale per una superficie inclinata di 31.000 metri quadri, divisa in livelli a seconda della difficoltà agonistica e che, secondo le previsioni, dovrebbe accogliere ogni anno milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Come spiegano gli architetti del team Big, “il tetto del nuovo Amagerforbraending è trasformato in una pista da sci di 31.000 metri quadri suddivisi in diversi livelli per abilità, cosa che porterà alla ridefinizione del rapporto tra l’impianto dei rifiuti e la città. Ampliare le attività ricreative già esistenti nella zona verso un nuovo tipo di impianto di trattamento dei rifiuti è senz’altro qualcosa di impensabile fino a ieri”.
Altre aree destinate all’attività sportiva verranno realizzate intorno all’impianto, in un parco che ospiterà sport secondari sia durante la stagione estiva che in quella invernale. Tutt’intorno, un insieme di colline darà all’ambiente l’aspetto di pista ‘a gobbe’ mentre un sistema di strade farà da collegamento sia all’interno del parco che con la vicina zona residenziale. L’accesso alla pista sarà invece consentito da un ascensore che, tra l’altro, permetterà la visione del suo funzionamento dall’interno.
Tra arte ed ecosostenibilità
Ma non sarà solo il tetto a rendere l’impianto unico ed innovativo nel suo genere. È prevista infatti anche una piattaforma ‘panoramica’, collocata a 100 metri d’altezza, che permetterà ai visitatori di ammirare dall’alto il paesaggio cittadino. Inoltre, il camino da cui usciranno i fumi di anidride carbonica prodotti durante il processo di gassificazione, verrà modificato e ‘trasformato’ sia in un indicatore che in un ’emissario’ di opere d’arte luminose. Ogni volta che lo scarico di CO2 raggiungerà una tonnellata infatti, il camino emetterà anelli di fumo del diametro di 30 metri illuminati da laser, facendo così da ‘promemoria’ delle emissioni e permettendo al Comune di Copenaghen di raccogliere periodicamente e con criterio il flusso di CO2. Ma non solo. Di notte, le luci che durante il giorno monitorano il calore verranno convogliate verso gli anello di fumo, che diverranno così delle vere e proprie opere d’arte luminose.
In questo modo, come illustrato dal team dello studio Big, la ciminiera “si trasformerà da icona tradizionale dell’era industriale, in un simbolo per il futuro”. Per quanto concerne invece l’aspetto ecosostenibile, l’impianto sarà dotato di un giardino verticale posizionato su un’intera facciata dell’edificio. Il muro vegetale sarà composto da moduli ‘verdi’ sovrapposti a mo’ di mattoni, che daranno alla struttura l’aspetto di una montagna.
L’esempio di Londra
Oltre a Copenaghen, anche Londra avrà presto il suo impianto di gassificazione urbano. A conferma del ruolo ecosostenibile di questo tipo di struttura, che consente di trasportare i rifiuti da processare a chilometri ‘quasi zero’ e a limitare l’utilizzo delle discariche vicino ai centri urbani, anche la capitale britannica utilizzerà avanzate tecnologie che permetteranno di produrre energia. Entro il 2013 sarà infatti pronto un impianto in grado di processare circa 100.000 tonnellate di rifiuti fornendo elettricità per oltre 15.000 abitazioni.
Il progetto del Gassificatore
Il progetto, sicuramente meno avveniristico rispetto a quello di Copenaghen ma comunque ugualmente all’insegna dell’efficienza energetica, costerà circa 80 milioni di sterline e servirà ad incrementare l’occupazione londinese: saranno 25 i nuovi posti di lavoro permanenti offerti dal gassificatore mentre altri 100 avranno una durata limitata a tutto il periodo dei lavori.
COME FUNZIONA UN GASSIFICATORE
Introdotto di recente come alternativa ecologica al più tradizionale inceneritore, il gassificatore è un impianto che ‘trasforma’ diversi materiali, tra cui i rifiuti, in combustibili gassosi, utili poi per la produzione di energia elettrica. Le tipologie di rifiuti che vengono più comunemente convertite dal sistema di gassificazione sono: scarti di cartiera, pneumatici, oggetti in plastica e biomasse (che comprendono scarti vegetali, legno, etc.). Il processo ‘sfruttato’ dai gassificatori per la trasformazione di rifiuti in gas è quello della pirolisi.
Attraverso il riscaldamento in presenza di ridotte quantità di ossigeno, i materiali da trasformare subiscono la scissione delle molecole, solitamente ‘organizzate’ in lunghe catene di carbonio, in particelle più semplici di monossido di carbonio, idrogeno e metano. Questi tre elementi vanno poi a formare il syngas, un gas di sintesi formato soprattutto da anidride carbonica e metano, che spesso può essere utilizzato per la produzione di energia senza subire ulteriori trasformazioni.
Immagini tratte dal sito https://www.a-r-c.dk/om-arc
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