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DADA 1916. LA NASCITA DELL’ANTIARTE

Oggi sarà inaugurata a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia una mostra che celebra i cento anni di uno dei movimenti artistici più significativi del Novecento.

Dada, che a dirla con le parole di Tristan Tzara, non significa nulla; è  l’anticonvenzionale, l’irruento, l’innovativo e al tempo stesso il sacrilego nei confronti dell’Arte che sino al 1916, per ceri aspetti, veniva ancora concepita ed utilizzata secondo schemi prestabiliti.

La mostra, curata da Luigi Di Corato, Elena Di Raddo, Francesco Tedeschi pone allo specchio il fenomeno Dada dalle origini, arrivando ad indagare gli effetti sulle successive manifestazioni artistiche, sia in campo artistico, così come solitamente viene definito.

Sotto la lente di ingrandimento sarà collocato il rapporto tra ambito italiano e quello svizzero, partendo da una ricostruzione dello storico Cabaret Voltaire di Zurigo, in cui tutto ebbe inizio.

Il percorso espositivo è stato suddiviso in quattro sezioni in cui sono state organizzate, secondo un ordine cronologico, le 270 opere esposte.

Dada prima di Dada”, “Dada, Zurigo e il Cabaret Voltaire”, “Arte e filosofia Dada” e “Oltre Dada” offriranno spunti di riflessione ripercorrendo, secondo le fasi più significative, il prodotto di tanta ricerca, apparentemente dissacrante e dissacratoria e gli influssi trasmessi alle arti nascenti, una tra tutte, la cinematografia.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 2 ottobre e sarà visitabile sino al 26 febbraio 2017

COMUNICATO STAMPA:
Il Sindaco Emilio Del Bono, l’Assessore alla Cultura Laura Castelletti, il Presidente di Fondazione Brescia Musei Massimo Minini e il Direttore Luigi Di Corato presentano Brescia 1916-2016: Cento Anni di Avanguardie, il ciclo di mostre che i musei bresciani dedicano ai capolavori dell’Arte Moderna.   Richter_Lokomotivseele1

La mostra principale DADA 1916. La nascita dell’antiarte, realizzata in collaborazione con Università Cattolica e Accademia di Belle Arti Santa Giulia, è curata da Luigi Di Corato, Elena Di Raddo, Francesco Tedeschi e ha l’obiettivo di documentare, attraverso 270 opere e oggetti originali, la potenza creativa del movimento che ha sconvolto l’arte di tutto il mondo a cento anni dalla sua nascita.

In contemporanea viene presentata anche ROMOLO ROMANI 1884-1916 Sensazioni, figure, simboli, realizzata in occasione dei cento anni della scomparsa del grande artista milanese – ma bresciano d’adozione – che fu tra i firmatari del primo manifesto futurista e di cui i Civici Musei conservano ben 60 opere straordinarie che, dopo un minuzioso lavoro di restauro, saranno riproposte al pubblico a oltre venti anni dall’ultima esposizione.

Due mostre con un unico biglietto per valorizzare le collezioni futuriste e dadaiste, oltre che le opere di Romani, di proprietà dei Musei Civici dal 1962, quando furono acquistate per dare avvio al progetto di un Museo d’arte moderna per la città. Due esposizioni realizzate grazie alla collaborazione con istituti di formazione universitaria di eccellenza – come l’Università Cattolica, sede di Brescia, corso S.T.Ar.S, e l’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia – i cui studenti hanno saputo cogliere a pieno titolo lo spirito creativo degli artisti loro coetanei di cento anni fa.
Brescia 1916-2016: Cento Anni di Avanguardie è un’iniziativa sostenuta da Comune di Brescia e Regione Lombardia, con la collaborazione di Bonera Group/BMW Dinamica e Marco SPA. Catalogo Silvana Editoriale, media partner nazionale Corriere della Sera.

DADA 1916. La nascita dell’antiarte

Con il Patrocinio di: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Confederazione Svizzera – Consolato Generale di Svizzera a Milano; Istituto Svizzero.

Ricorre nel 2016 il centenario della nascita di Dada, il movimento artistico più anarchico e innovativo dell’arte del Novecento e per questa occasione Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei – con la collaborazione di Accademia di Belle Arti Santa Giulia e Università Cattolica del Sacro Cuore – realizzano la principale mostra in Italia dedicata all’anniversario del Dada presentando 270 tra opere d’arte e documenti originali dei protagonisti della scena Dada a partire dal 1916 sino alla fine degli anni Venti: Hugo Ball, Tristan Tzara, Max Ernst, Marcel Duchamp, Man Ray, Francis Picabia, George Grosz, Otto Dix, Hans Arp, Arthur Segal, Hans Richter, Hannah Höch, Marcel Janco, Richard Huelsenbek, Sophie Taüber-Arp, Paul Klee, Kurt Schwitters, Lázló Moholy-Nagy, Theo Van Doesburg, Viking Eggeling. A questi si affiancano Julius Evola, l’artista italiano più direttamente coinvolto nelle vicende di Dada, con due dei suoi capolavori e importanti opere provenienti da collezioni private e pubbliche, i futuristi, ispiratori del movimento zurighese, presenti in mostra con opere di Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Francesco Cangiullo, Gino Galli, Carlo Erba, i metafisici Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis e Carlo Carrà, in parte conservate nei Musei Civici a cui si aggiungono importanti prestiti.Marcel Duchamp, Boite verte1

L’obiettivo è di tributare un doveroso omaggio al Dadaismo concentrando l’attenzione sul suo rapporto con l’arte italiana e la sua diffusione a sud delle Alpi con particolare attenzione a Lombardia e Canton Ticino, due luoghi emblematici per la genesi e la fortuna che il movimento Dada ha avuto nel secondo dopoguerra.
Tutto ciò trova piena corrispondenza in materiali provenienti da privati – grazie alla generosità di importanti collezionisti europei, ma anche italiani, bresciani e milanesi in particolare – e alla preziosa collaborazione di musei e istituzioni italiane come la Galleria d’Arte Moderna di Torino, le Gallerie d’Italia, la Fondazione Marconi di Milano e il Centro Apice dell’Università degli studi di Milano, oltre che svizzere, come il Museo d’Arte Moderna della Svizzera Italiana di Lugano, il Museo Comunale d’arte Moderna di Ascona e la Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno.

La mostra, curata da Luigi Di Corato, direttore Fondazione Brescia Musei, Elena Di Raddo e Francesco Tedeschi, Docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, viene proposta all’interno delle convenzioni tra Fondazione Brescia Musei e il corso di Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo della sede di Brescia, e coinvolge docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia nella progettazione dell’allestimento e dell’immagine coordinata.
L’esposizione viene inaugurata il 1° ottobre 2016 da una Notte bianca dedicata Dada e offrirà, durante tutta la sua durata, importanti iniziative culturali dedicate a cinema e teatro dadaista, a letture e performance, anche grazie alla ricostruzione in mostra del Cabaret Voltaire, luogo di nascita del movimento e teatro delle sue sperimentazioni più audaci.

Il percorso espositivo si svolge in quattro sezioni tematiche e dodici sottosezioni:

DADA PRIMA DI DADA
Arte, misticismo e anarchia: l’ambiente del monte verità Attraverso le forme dell’Avanguardia
Futurismo e Dada

DADA, ZURIGO E IL CABARET VOLTAIRE
Dada in Italia
Zurigo e il Cabaret Voltaire

ARTE E FILOSOFIA DADA
Astrazione e movimento L’oggetto
La parola
Il caso e il collage Sperimentazione fotografica

OLTRE DADA
Dada e Surrealismo Astrattismo e Costruttivismo    L’esposizione è l’occasione per fare il punto sull’impatto e la relazione che il Dadaismo ha avuto nella cultura sia internazionale che italiana nel periodo della sua nascita e del suo sviluppo, anche al fine di condividere quelle idee e innovazioni che hanno cambiato per sempre il corso dell’arte contemporanea con le scuole e i giovani in formazione, offrendo loro un confronto con la vitalità di iniziative artistiche realizzate dai giovani di cento anni fa.

Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, di circa 240 pagine, raccoglie un ricco materiale documentario della mostra con testi critici e approfondimenti.

Inaugurazione: 1° ottobre 2016

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