Il Museo Macro Testaccio a Roma ospita, fino al 15 maggio, nel Padiglione 9A, una mostra “capofila” del ben più grande progetto che ne è alla base.
Parliamo di “Forgotten”, un vero e proprio progetto urbano nato dalla collaborazione di Alessandra Arpino e Hugo Dias.
L’intento è stato quello di accendere i riflettori su tessuti urbani o anche solo edifici della Capitale i quali, per vari motivi, hanno perduto, nel tempo, quelle caratteristiche sociologiche imprescindibili, rischiando così di essere dimenticati.
La mostra è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo, della Casa dell’Architettura di Roma, e dell’Istituto di Cultura portoghese Camões.
Per parlare delle diverse tipologie edilizie a rischio, Forgotten ha invitato i maggiori esponenti dell’arte urbana portoghese, offrendo una novità nel panorama capitolino in termini di stile e tecnica, dal momento che nessuno di questi artisti aveva mai lavorato a Roma prima d’ora.
In controtendenza con la linea generale della città di Roma, Forgotten ha voluto seguire il modello della capitale lusitana, portando la street art al centro della città e non più in periferia.
Nei mesi scorsi, ex-fabbriche, cinema chiusi, piccole stazioni, aree dismesse e mercati rionali sono stati oggetto di azioni artistiche.
Questi interventi sono ora raccontati in mostra attraverso gli scatti di Paolo Darra. L’ex fabbrica Mira-Lanza, la Sala Troisi, la Stazione San Pietro e l’area ex-SIAR sono state le location d’eccezione per le opere degli artisti Frederico Draw, Miguel Januário (±MaisMenos±), Bordalo II e Add Fuel, tutti rigorosamente filmate da Leonardo Meuti.
Gli interventi hanno visto la partecipazione di strutture pubbliche e private quali i Municipi I,II, XI, XIII nonché l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Teatro di Roma, Gruppo Ferrovie dello Stato, Casa del Cinema.
La mostra si struttura mantenendo la dualità del progetto e raccontando – quindi – da un lato l’esperienza prettamente urbana, improntata su un approccio documentaristico (architettonico e sociologico) e dall’altro la produzione degli artisti.
La sezione FORGOTTEN BUILDINGS presenta la documentazione fotografica relativa agli edifici oggetto di ciascun intervento, analizzandone lo stato di fatto e raccontandone l’esperienza urbana attraverso la documentazione video e motivandone la scelta mediante lo sguardo di alcuni giovani architetti.
La sezione FORGOTTEN…WORDS permette di approfondire la produzione dell’artista Miguel Januário che, con il progetto ±MAISMENOS±, lavora da anni per dare una valenza artistica alla forma scritta, come ha fatto per parlare dei cinema chiusi con l’installazione “Lights Camera Auction” che ripropone in mostra in uno spazio in-door con una installazione centrale che rimanda al vortice di parole e pensieri dei passanti della strada.
La sezione FORGOTTEN…FACES consente a Frederico Draw di raccontarsi attraverso il suo inconfondibile tratto caratterizzato da un non-finito che conferisce lirismo ai soggetti rappresentati, esattamente come è accaduto con il ritratto di “Pier.Paolo.Pasolini” che ha permesso di affrontare il tema delle ex-fabbriche.
A Bordalo II è dedicata la sezione FORGOTTEN…NATURE in cui sono esposte le sue creature urbane che denunciano la minaccia che l’era del consumismo porta con sé, denuncia testimoniata a Roma dalla sua opera urbana “Uma Cabra” realizzata per parlare delle piccole stazioni.
Add Fuel, con FORGOTTEN…TRADITIONS evocherà gli elementi della tradizione portoghese tra-smigrandola nella cultura hip-hop contemporanea e confrontandola con altre culture, esattamente come ha fatto con l’opera ”This Connection”, parlando di aree dismesse.
FORGOTTEN…PEOPLE racconterà invece le storie dei soggetti anonimi rappresentati da Daniel Eime che, nei giorni immediatamente precedenti alla mostra, offrirà lo spunto di riflessione, attraverso i suoi raffinatissimi stencil di carta, sui mercati rionali che hanno perso quel ruolo centrale rispetto al quartiere e che soccombono alle grandi catene di distribuzione alimentare. L’edificio preso in esame sarà il mercato Guido Reni, nel quartiere Flaminio – area della città da cui il progetto Forgotten è partito ed in cui terminerà.
ARTISTI IN MOSTRA
ADD FUEL
DIOGO MACHADO | Cascais, 1980
Designer e illustratore, combina personaggi irreali, elementi decorativi e simmetria per creare dei trompe d’oeil che portano lo spettatore a credere che il pattern rappresentato sia un’evocazione alla tradizione medievale; ma quando ci si avvicina e si osserva attentamente l’opera, si scopre una composizione estremamente contemporanea, lontana anni-luce dal tradizionale “azulejo”. La complessità visiva delle sue creazioni richiede sempre una doppia scala di lettura: d’insieme e di dettaglio, tanto che la mancanza di una di queste chiavi, compromette notevolmente la comprensione dell’opera stessa.
FREDERICO DRAW
FREDERICO SOARES CAMPO | Porto, 1988
Architetto fondatore di PUTRICA, Frederico Draw realizza ritratti di personaggi sconosciuti, usando la bomboletta quasi fosse una matita, per raccontare i volti della strada che egli stesso fotografa. Il suo stile unico, caratterizzato da un non-finito che conferisce patos, rendendo ogni parete simile ad un blocco di carta-schizzo in cui i carboncini vengono sostituiti dalle vernici spray. L’intensità teatrale dei suoi volti è enfatizzata dal livello di dettaglio degli sguardi, in netto contrasto con il resto del volto sommariamente abbozzato.
BORDALO II
ARTUR BORDALO | Lisbona, 1987
Scultore irriverente, Bordalo II trasforma i rifiuti urbani in grandi bassorilievi attraverso tecnica mista su supporti lignei e assemblage di oggetti. I soggetti rappresentati sono quasi esclusivamente animali dai colori vivaci e impattanti, che fungono da monito verso un destino che rischia di essere loro avverso; minacciati da una realtà urbana sempre più ingombrante. Le sue opere costituiscono quindi una critica alla società contemporanea che non riesce a vedere la bellezza nelle cose a portata di mano.
MIGUEL JANUÁRIO (± MAISMENOS ±)
MIGUEL JANUÁRIO | Porto, 1981
±MAISMENOS± è un nome legato ad un progetto artistico che offre una riflessione critica sui modelli sociali ed economici che regolano la società contemporanea. Virale, diretto e incisivo, la sua espressione programmatica si riduce concettualmente ad un’equazione di semplicità e contrari: più/meno, negativo/positivo, bianco/nero.
DANIEL EIME
DANIEL TEIXEIRA LOPES| Caldas da Rainha, 1986
Designer delicato e sofisticato, stravolge la peculiarità della tecnica dello stencil (semplificazione dei tratti), rendendo i suoi inconfondibili volti altamente espressivi attraverso una paziente ricerca sul tratto con layers che prevedono il solo uso dei colori bianco e nero, rigorosamente a pennello. I suoi pattern a volte geometrici, altre monocromi, costituiscono il trait-d’union tra i personaggi raffigurati ed il contesto in cui sono inseriti.
Documentazione fotografica:
PAOLO DARRA
PAOLO DARRA | Saronno, 1970
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) nel 1994, consegue un master in Art Management nel 1997. Negli anni successivi prosegue lo studio del video e della fotografia, realizzando documentari in ambito artistico. Dal 2001 lavora in ambito televisivo come operatore/montatore freelance per reti nazionali e come regista di corporate video e documentari.
Documentazione video:
LEONARDO MEUTI
LEONARDO MEUTI| Roma, 1992
Operatore audiovisivo, diplomato in produzione ed edizione presso il cine-TV Roberto Rossellini, film-maker indipendente, collabora con testate nazionali in qualità di videomaker e producer dall’agosto 2013.