Alla fine del 1500, il Duca Francesco Caetani, discendente di quella stirpe che nel 1297 acquistò la cittadina di Ninfa ed il castello di Sermoneta, tornò in possesso degli antichi territori di famiglia per ridonargli quel lustro di cui avevano goduto per circa duecento anni.
E’ questa la premessa storica che ricopre ancora oggi gli splendidi luoghi del Giardino di Ninfa, ‘gioiello’ della floricoltura italiana, dichiarato Monumento naturale insieme all’intera area che lo comprende ed arrivato sino a noi grazie alle cure della famiglia Caetani.
Il Giardino. Storia e cronologia
La storia del Giardino di Ninfa ebbe inizio quando, nel 1621 il Duca Francesco Caetani, per contrastare la decadenza a cui la zona era andata incontro nel Medioevo a causa della malaria e delle incursioni nemiche, fece costruire un Hortus conclusus.
Successivamente, nei primi anni del ‘900, Gelasio Caetani, figlio di Onorato Duca di Sermoneta iniziò i grandi lavori di restauro nonché di bonifica del territorio e fece piantare i primi alberi, Cipressi, Cedri, Lecci.
Ma è con le donne della famiglia che il Giardino prese nuova vita e raggiunge l’attuale splendore, assumendo l’aspetto ‘all’inglese’ che lo caratterizza.
Dopo l’opera di Gelasio, infatti, l’immensa area verde venne curata dalle donne della famiglia Caetani: da Ada Bootle Wilbraham, passando per Marguerite Chapin, moglie di Roffredo, fino a Donna Lelia, ultima erede, il Giardino assunse le forme ed i colori che lo rendono unico attraverso una crescita libera e spontanea, senza un’impostazione geometrica predefinita, disegnando sentieri e accostamenti floreali liberi ma allo stesso tempo di raffinata indole artistica. A partire dagli Anni Trenta, grazie a Marguerite Caetani, divenne luogo d’incontro per artisti e letterati.
La varietà di piante
Nella sua notevole estensione, il Giardino comprende ben 1300 specie di piante: dai diciannove tipi di magnolia decidua agli Iris acquatici, alla Betulla e ad una grande varietà di aceri giapponesi, oltre che di ciliegi ornamentali che ‘esplodono’ in tutta la loro bellezza puntualmente a primavera.
A questa eccezionale varietà si aggiungono poi il viburno, il caprifoglio, le clematidi, i cornioli, i meli ornamentali e gli alberi di tulipani.
Fiore all’occhiello del Giardino sono senz’altro le rose, che dipingono con la loro vasta gamma di colori alberi, rovine, bordi del fiume e dei ruscelli.
Nella vasta gamma di esemplari spiccano la R. banksiae, R. bracteata, R. x odorata Mutabilis, R. hugonis, Ballerina, Penelope, Gloire de Dijon. Ma grazie al clima temperato di Ninfa, nel giardino crescono anche diverse specie ‘esotiche’: l’avocado e la Gunnera manicata latino-americana sono senza dubbio le piante ‘dominatrici’ fra gli esemplari tropicali mentre molti arbusti presenti nell’area fanno da habitat naturale a più di cento specie di uccelli ed insetti.
Il Monumento Naturale
Il Monumento Naturale nazionale Giardino di Ninfa è stato istituito nel 2000 e comprende l’area delle rovine della città medievale di Ninfa, l’omonimo Giardino e l’area di Pantanello.
Quest’ultima si estende per circa 100 ettari ed ha da poco riacquistato l’aspetto precedente alla bonifica delle Paludi Pontine. Grazie all’opera della Fondazione Roffredo Caetani, all’inizio degli anni Novanta è stato infatti attuato un progetto di rinaturalizzazione, terminato nel dicembre del 2009.
Il Castello di Sermoneta, residenza della dinastia dei Caetani a partire dal Quattrocento, ha seguito nel corso dei secoli il destino della discendenza.
Acquistato da Pietro II nel 1297 insieme a Ninfa, l’edificio fu modificato e successivamente restaurato più volte.
Dopo un periodo di confisca dei beni dei Caetani da parte di Papa Alessandro VI Borgia, la residenza tornò ai Castani ma fu occupato e saccheggiato nel 1798 dalle truppe francesi.
Trasformato in carcere per volere dei transalpini fu in seguito occupato come magazzino dai coltivatori della zona. Per veder rinascere questa imponente costruzione, testimonianza di secoli di storia, bisognerà aspettare la fine dell’Ottocento. In quell’epoca vennero infatti avviati i lavori di restauro, ancora in corso ai nostri giorni.
La Fondazione Caetani La Fondazione Roffredo Caetani fu istituita il 14 luglio 1972 dall’ultima erede della discendenza, la principessa Lelia Caetani, che ne fu anche il primo Presidente.
Come si legge nell’articolo 1 dello Statuto, la Fondazione nacque “per onorare e perpetuare la memoria del suo grande Casato e per continuare il lavoro sociale ed educativo iniziato nel Castello di Sermoneta da suo padre, Roffredo Caetani, Duca di Sermoneta, da sua madre Marguerite Caetani”.
Immagine tratte dal sito www.giardinodininfa.eu
16 Aprile 2016 – Riproduzione Riservata