Arriva l’inverno e con esso anche l’esigenza di scaldare al meglio gli ambienti in cui viviamo.
Tra i sistemi di riscaldamento, quello più tradizionale e senza dubbio più ‘pittoresco’ è il camino.
Personalizzabile nello stile e nel design, il camino può essere allo stesso tempo un importante elemento d’arredo e la principale fonte di calore all’interno della casa.
È inoltre una scelta economica e soprattutto ecologica, visto che i combustibili utilizzati, legna o pellet (piccoli cilindri ottenuti da segatura essiccata), sono a basso costo e a ridotto impatto ambientale.
Struttura e funzionamento del camino
Il ‘cuore’ e sicuramente anche la parte più ‘pittoresca’ del camino è il focolare, dove avviene la combustione e viene generata la fiamma.
Costruito in materiali in grado di resistere alle alte temperature, come la maiolica e la terracotta, il focolare è a sua volta ‘racchiuso’ da travi orizzontali, le architravi, e verticali, piedritti.
All’interno vengono poste delle ‘griglie’ che facilitano l’aerazione e la combustione.
Sotto il focolare, si trova invece il cassettino per la raccolta delle ceneri prodotte.
Al di sopra, nella parte interna, si trova una cappa che convoglia i fumi verso la canna fumaria, che li espelle poi attraverso il comignolo.
Tipologie
Rustico, moderno, ad angolo; quadrato, rotondo oppure poliedrico. Il camino può vestire all’interno della casa varie forme e presentare diversi stili.
Ma nella vasta gamma che il mercato offre, le tipologie funzionali tra le quali è possibile scegliere sono essenzialmente quattro:
• Camino aperto
• Camino chiuso
• Camino aperto ‘ventilato’
• Termocamino
Camino aperto Il camino aperto è quello ‘classico’ che conosciamo tutti.
Questa tipologia però non fornisce una quantità di calore non elevata, circa il 20% del totale, dal momento che, essendo aperto, le calorie prodotte si disperdono.
A livello estetico è quello che rende di più: oltre a creare la tradizionale atmosfera di relax che un camino può dare, essendo incassato nel muro, ha visibili all’esterno solo il focolare ed i rivestimenti esterni.
Camino chiuso
Molto simile ad una stufa a legna, il camino chiuso sfrutta il calore prodotto dal 60% all’80% grazie alla porta anteriore con un vetro di ceramica.
Camino aperto ventilato
Simile alle vecchie stufe da cucina, è dotato di intercapedini per riscaldare e diffondere l’aria nell’ambiente.
La percentuale di calore prodotta arriva al 35-40%.
Il termocamino
Se invece si preferisce un sistema di riscaldamento più moderno e completo, allora ci si può affidare ai termocamini, grazie al quale si avrà:
• risparmio energetico
• rispetto per l’ambiente e sicurezza
• alta resa energetica
Si tratta infatti di un sistema di riscaldamento domestico che, a differenza dei tradizionali camini, può essere collegato agli impianti di riscaldamento o a quello idraulico e funzionare ad aria o ad acqua, ottenendo una resa fino al 70%.
Gli apparecchi ad aria distribuiscono calore in tutta la casa attraverso canali e bocchettoni, mentre quelli ad acqua riescono a riscaldare l’acqua che passa per i termosifoni.
Il termocamino trattiene i fumi ed isola la fiamma attraverso il vetroceramica di chiusura al focolare , ottimizzando così la produzione di calore e riducendo il consumo di combustibile, fattore quest’ultimo che gioca sicuramente a favore dell’ambiente.
Esistono inoltre modelli che riescono a bruciare anche il monossido di carbonio prodotto dalla combustione del legno, assai nocivo per la salute dell’uomo, rilasciando solo biossido di carbonio, del tutto innocuo , ed aumentando anche la quantità di calore.
Il vetroceramica di chiusura inoltre è fondamentale per garantire la sicurezza in casa, eliminando il rischio di fuoriuscita del fuoco nello spazio esterno Il rendimento del termocamino dipende anche dalle dimensioni dell’appartamento in cui viene installato ma generalmente, con un carico di legna che va dai 20 ai 60 chili, può rimanere acceso per ben sei ore e produrre acqua calda per altre sedici.
Oltre ad essere belli e personalizzabili a seconda dei gusti, i termocamini sono anche pratici.
Possono infatti essere utilizzati anche per cucinare grigliate o cuocere alla brace.
Posizione del camino
Il camino, per evidenti esigenze pratiche, deve essere posizionato in corrispondenza della canna fumaria. Le stanze più adatte per accogliere un camino sono sicuramente la cucina ed il salone.
La scelta della parete dove collocarlo dipende invece dalla forma della stanza: se questa ad esempio ha l’aspetto di un rettangolo, lungo e stretto, il camino dovrà essere messo sulla parete più lunga per facilitare la diffusione del calore nello spazio restante.
Manutenzione
La manutenzione di un camino è semplice pratica da effettuare.
Adottando qualche piccolo accorgimento, infatti sarà possibile mantenerlo in buono stato: è consigliabile ad esempio sistemare la legna ogni volta partendo dai pezzi più grandi alla base fino ai più piccoli in cima di una ‘catasta’.
La frequenza giusta per svuotare il cestino delle ceneri è di tre giorni e si raccomanda di utilizzare una paletta per raccoglierla evitando l’uso della scopa elettrica.
In copertina Termocamino La Nordica – Extraflame
07 Gennaio 2017 – Riproduzione Riservata