Foto in copertina di OrCer. License.
Il “borgo degli artisti”, in provincia di Viterbo, offre uno dei paesaggi più belli e suggestivi del Lazio
Sospeso su una rupe di rocce tufacee, l’antico borgo di Calcata affonda le sue radici addirittura in epoca preistorica, periodo in cui cominciarono ad apparire i primi insediamenti.
Pur non essendoci ritrovamenti che ci indichino con precisione il momento della sua nascita come vero e proprio centro abitato, sappiamo, grazie ai numerosi resti ritrovati nella zona circostante, che il borgo è stato un avamposto della civiltà falisca, antico popolo italico dell’Etruria meridionale che prende il nome dal territorio dell’Agro Falisco.
Il territorio è attraversato dal fiume Treja, la cui valle è costellata di percorsi naturalistici, che si addentrano nella folta vegetazione e tra rocce che formano alte pareti, pinnacoli e gole.
La Valle del Treja sarà sicuramente familiare agli amanti del cinema western anni ‘60 per essere stata il set di diversi film, comprese alcune pellicole di Bud Spencer e Terence Hill.
Per accedere alla città si passa attraverso l’unica porta, un grande varco nelle mura che la circondano, da cui si accede al centro e alla piazza, nella quale troneggiano il Castello degli Anguillara, la famiglia che ha dominato Calcata fino al XIX secolo, e la Chiesa del SS. Nome di Gesù, che ospita affreschi e oggetti risalenti al XVI secolo.
La città è attraversata da un’atmosfera che quasi ricorda uno scenario fantasy-medievale, unita a un fascino decadente dato dal progressivo abbandono degli abitanti, specie a partire dagli anni ‘30, quando il timore di crolli di parti di tufo spinse i calcatesi a spostarsi e costruire nuove abitazioni più a valle.
Successivamente, il borgo avvolto da un’aria di mistero e teatro di leggende legate alle streghe divenne una meta prediletta da artisti e intellettuali, alla ricerca di un luogo per evadere dalla società consumistica e ritrovare il contatto con la natura.
È grazie a loro se adesso, nel dedalo di strette viuzze e scalinate, Calcata è ricca di pittoresche botteghe di artigiani e piccoli negozi caratteristici.
Quasi sempre le stradine conducono ai margini delle mura, da cui ci si può affacciare quasi protesi nel vuoto, e ammirare la splendida veduta avvolti dalle atmosfere arcane della città alle proprie spalle. Il precipizio circonda quasi tutto il perimetro della città, conferendole tutte le caratteristiche di una fortezza, protetta dalla conformazione del territorio.
L’aura bohemienne del luogo si fonde con la consapevolezza di essere circondati da secoli di storia antica, tra case e grotte scavate nel tufo e l’imponenza dell’antico castello, con la sua torre ghibellina.
A incorniciare questo borgo sospeso tra storia, mistero e poesia, una lussureggiante vegetazione che sembra trasportare il visitatore in uno spazio-tempo indefinito, lontano dalla frenesia della caotica Capitale.
Il luogo ideale per una visita nel week-end, a circa 40 km da Roma, per chi vuole staccare la spina e perdersi per un giorno nella natura e fare un salto nelle radici storiche e culturali del nostro territorio.