Giovedì 18 aprile 2019 alle ore 12.00, Luigi La Rocca, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, svelerà al pubblico Wall Surfaces (27 stops – Bari), ultimo lavoro dell’artista britannico David Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945), che sarà presente alla cerimonia.
L’opera è un wall drawing permanente realizzato all’interno di un importante intervento di riqualificazione del Complesso monumentale di Santa Chiara e San Francesco della Scarpa, in via Pier l’Eremita 25 a Bari.
Il progetto, reso possibile grazie al contributo finanziario della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali costituisce una importante operazione di arte pubblica destinata a trasformare l’impatto visivo della preesistente architettura novecentesca che connette tra loro i due principali edifici storici del complesso di Santa Chiara, ricucendo con un intervento artistico il dialogo tra le due architetture monumentali.
L’intervento artistico è coordinato dall’Architetto Luca Cipelletti che da dieci anni collabora con Tremlett a progetti tra arte e architettura sia privati che pubblici.Per la realizzazione è stata attivata una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bari che prevede la partecipazione attiva di alcuni studenti che potranno così apprendere e sperimentare in prima persona la particolare tecnica a pastello di Tremlett.
L’opera dell’artista è una composizione di 27 grandi elementi colorati verticali di diversa forma e dimensione, realizzati a pastello permanente su muro.
Tremlett intende dedicare questo lavoro alla memoria di Marilena Bonomo, scomparsa nel 2014, straordinaria figura di operatrice culturale e di gallerista che ha portato a Bari, oltre allo stesso Tremlett, grandi personalità dell’arte contemporanea tra cui Sol LeWitt, Alighiero Boetti e Mimmo Paladino.
Spiega l’artista: «Disegnerò 27 colonne grafiche perché 27 sono le volte che sono stato a Bari. Il mio primo soggiorno in Italia è stato proprio a Bari, dove Marilena mi aveva invitato a tenere una mostra. Questo lavoro a Santa Chiara è un omaggio a lei».
Fin dagli esordi nei primi anni Settanta, la gallerista pugliese ha mostrato una spiccata predilezione verso l’arte minimalista e concettuale. L’11 settembre 1971, infatti, la Galleria Bonomo viene inaugurata con un progetto espositivo corale in cui vengono proposti i lavori, tra gli altri, di Daniel Buren, Jan Dibbets e Sol LeWitt.Le inclinazioni artistiche di Marilena Bonomo vengono confermate dalle mostre successive: le personali di Richard Tuttle (1972), Fred Sanback (1975) e David Tremlett (1975). Con quest’ultimo nasce un’intesa artistica particolare, che porterà Tremlett a Bari per le personali del 1976, 1979, 1981, 1985, 1991, 1996, 2002, 2009.
Il sodalizio tra l’artista e la galleria Bonomo continua con le partecipazioni a progetti collettivi: il 6 novembre del 1975 si apre in galleria la mostra Richard Nonas, Michele Zaza e David Tremlett; il 19 dicembre 1987 è la volta della Mostra in progress numero 2 che lo vede accanto a diversi artisti, tra cui Richard Tuttle, Paolo Lunanova, Giulio Paolini e – punto di riferimento per i primi wall drawing – Sol LeWitt.
Nel 1976 una scultura di Tremlett è tra le opere esposte nell’ambizioso Scultura da camera, che la Galleria Bonomo propone nel Castello Svevo di Bari. Il 18 dicembre 1993 l’artista inglese torna a Bari per la collettiva Arte moltiplicata, accanto a nomi come Biagio Caldarelli, Sandro Chia, Tristano di Robilant e Mario Schifano, mentre nel 2009 le sue opere sono presenti nel progetto corale 1+1, con Mario Giacomelli, Richard Tuttle e Pat Steir.
«In questi ultimi anni ho visto crescere il meritato riconoscimento per alcuni artisti, per esempio per David Tremlett e per il suo incisivo lavoro che conosco dagli inizi e che tuttora è per me motivo di grande soddisfazione», ha raccontato Marilena Bonomo nell’intenso dialogo con Giorgio Guglielmino che apre il volume …but, where is Bari? (Allemandi, 2011).
In occasione della realizzazione di Wall Surfaces (27 stops – Bari) verrà pubblicato un volume a cura di Antonella Di Marzo e Lorenzo Madaro, con immagini di Beppe Gernone, testi della Direzione Generale, del Soprintendente Luigi La Rocca e dell’ex Soprintendente Carlo Birrozzi, una conversazione di Massimo Torrigiani con David Tremlett e l’architetto Luca Cipelletti e testimonianze di Lorenzo, Alessandra e Valentina Bonomo.