MARINUS BOEZEM
Bird’s-eye view
A cura di Lorenzo Bruni
Opening martedì 22 gennaio 2019 dalle 18.30
23 gennaio > 5 aprile 2019
Galleria Fumagalli presenta la prima personale in Italia dal 1978 dell’artista olandese Marinus Boezem (Leerdam, 1984), riconosciuto sin dagli anni Sessanta per le sue opere di Land art, di arte ambientale, di arte concettuale e di process art.
Il progetto dal titolo Bird’s-eye view di Marinus Boezem, a cura di Lorenzo Bruni, propone un’ampia installazione site-specific realizzata con semi di mangime per volatili. La materia organica, nutrimento animale ed evocatrice del ciclo naturale della vita, disegna sul pavimento della galleria lo spazio fisico e concettuale della pianta della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Grazie anche ai rami d’albero posti alle pareti, l’intervento installativo trasforma il contenitore architettonico in un luogo di suggestioni in cui le categorie di esterno e interno, cultura e natura, storia e memoria, realtà e poesia, richiedono d’essere riformulate.
Oltre all’installazione Bird’s-eye view (2019), nella sala adiacente sono presentati il video che documenta un intervento analogo realizzato dall’artista in Olanda sul tetto del suo studio a Middelburg, e una selezione di lavori che testimoniano come, nel corso della sua carriera e da prospettive differenti, Boezem ha affrontato i temi evocati nel nuovo progetto Bird’s-eye view.
Nella sua poetica l’artista invita il visitatore a riflettere sul ruolo che può avere oggil’opera d’arte nel rifondare lo spazio e il tempo della condivisione del sapere, ponendo l’attenzione sulla responsabilità che il singolo individuo ha nel ripensare il concetto di comunità e gli strumenti che la costituiscono, in un mondo globale e virtuale.
“Il titolo dell’installazione Bird’s-eye view (2019) – come spiega il curatore della mostraLorenzo Bruni – non si riferisce esclusivamente alla condizione ideale di osservazione dell’intervento site-specific ma rimanda anche alla riflessione profonda dell’artista sul suo lungo lavoro che l’ha portato a utilizzare in vario modo, decennio dopo decennio, la mappa di cattedrali gotiche come quelle di Reims o di Assisi.”
Bird’s-eye view concentra l’attenzione sulla riflessione che Boezem ha compiuto da sempre sul confronto tra natura e cultura – prima negli anni Sessanta con i suoi interventi sul paesaggio e ricreando i cambiamenti climatici all’interno dei musei, coi quali ha fornito una proposta alternativa a quella realizzata negli stessi anni dalla Land Art americana, adottando poi nel corso degli anni Ottanta la visione della “prospettiva medievale”, producendo collage e sculture ambientali.
L’opera Bird’s-eye view (2019) ideata per la galleria milanese mette al centro della questione l’essere umano – per mezzo della sua assenza, a favore della rappresentazione della natura e della cultura (la cattedrale e i semi) – stimolando una presa di posizione sia fisica, che concettuale, su come osservare e condividere non solo i fatti del reale ma anche le stratificazioni delle esperienze individuali e della storia.
Biografia
Marinus Boezem (1934, Paesi Bassi), insieme a Jan Dibbets e Ger van Elk, è tra i più importanti rappresentanti dell’Arte concettuale e dell’Arte Povera nei Paesi Bassi. Negli anni ’60, Boezem inizia a utilizzare elementi effimeri come l’aria, il tempo atmosferico, il vento e la luce come materia visiva, e d è riconosciuto per le sue opere radicali e immateriali. Boezem partecipa a due delle mostre più significative dell’epoca: “Op Losse Schroeven: Situaties en Cryptostructuren” (1969) allo Stedelijk Museum di Amsterdam e “When Attitudes Become Form” (1969) alla Kunsthalle di Berna. Nello stesso anno realizza uno tra i suoi interventi più iconici, Signing the Sky Above The Port of Amsterdam With an Aeroplane: le scie di condensazione emesse da un aereo in volo compongono il suo cognome nel cielo, che resta impresso per pochi secondi prima di scomparire. Boezem ha realizzato numerosi interventi per spazi pubblici e di Land art, come Green Cathedral (dal 1978/1986): 174 alberi di pioppo italiani vengono piantati per riprodurre la planimetria in scala 1:1 della Cattedrale di Reims, in un polder vicino ad Almere nei Paesi Bassi. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Museum of Modern Art, New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museo Boijmans van Beuningen, Rotterdam; Gemeentemuseum, Den Haag; Museo Kröller-Muller, Otterloo; Museo Voorlinden, Wassenaar.
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