“Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte”
Arte informale dalle collezioni della GAM – Torino
a cura di Riccardo Passoni
Complesso Monumentale di San Francesco I ex Chiesa di San Francesco
CUNEO – Via Santa Maria 10.
24 ottobre 2018 > 20 gennaio 2019
Ingresso gratuito
Opening 23 ottobre 2018, ore 18.00
info tel. 0171 634175 progetti@fondazionecrc.it
La Fondazione CRC e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea proseguono la collaborazione avviata lo scorso anno con la mostra “Io non amo la natura” e presentano, da mercoledì 24 ottobre 2018 a domenica 20 gennaio 2019, nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, una nuova esposizione collettiva dedicata all’arte italiana degli anni ’50, con opere tutte provenienti dalle collezioni del Museo torinese.
La mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” Arte informale dalle collezioni della GAM – Torino è curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM di Torino, e presenta una selezione di circa 60 opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra.
La mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” Arte informale dalle collezioni della GAM – Torino è curata da Riccardo Passoni, Direttore della GAM di Torino, e presenta una selezione di circa 60 opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra.
Il percorso espositivo nasce dalla volontà di tracciare una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale.
Negli anni ’50, un gruppo di artisti decisi a liberare la pittura e la scultura dal canone della rappresentazione figurativa o astratta iniziarono un nuovo percorso di ricerca fondato sulle riflessioni mosse intorno ai territori del segno, del gesto e della materia.
La mostra
Il percorso espositivo raccoglie le opere dei principali protagonisti di quella irrepetibile stagione artistica: da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova), riuniti attorno al critico d’arte Lionello Venturi.
Proprio il critico modenese fornisce una definizione sulla particolare attività svolta da questi artisti, descrivendo la spaccatura del gruppo con i movimenti artistici dell’epoca e precisando la volontà di questi ultimi di uscire dal binomio tra realismo e astrattismo.
Proprio il critico modenese fornisce una definizione sulla particolare attività svolta da questi artisti, descrivendo la spaccatura del gruppo con i movimenti artistici dell’epoca e precisando la volontà di questi ultimi di uscire dal binomio tra realismo e astrattismo.
Accanto a una lettura dei fenomeni pittorici dell’epoca, il percorso espositivo propone una selezione delle maggiori esperienze del periodo anche in ambito scultoreo, con opere di Mirko Basaldella, Alberto Burri, Ettore Colla, Pietro Consagra, Nino Franchina, Franco Garelli,Umberto Mastroianni, Giuseppe Tarantino.
La mostra è allestita presso i suggestivi spazi del Complesso Monumentale di San Francesco, restaurato e restituito alla città nel 2011 grazie a un importante finanziamento della Fondazione CRC.
«Questa mostra ci regala l’occasione di investigare su un periodo storico in cui in Italia prende avvio un nuovo percorso di ricerca espressiva», racconta Riccardo Passoni. «Avremo la possibilità di rileggere in una visione di insieme il ruolo dei protagonisti di quella ricca stagione artistica che si sono affacciati consapevolmente sui nuovi temi e fermenti internazionali.»
«Questa nuova e importante mostra prosegue la collaborazione con la GAM dopo il successo ottenuto nel 2017 con Io non amo la natura» ha detto Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC. «L’evento si inserisce in un ricco calendario di iniziative artistiche e culturali che la Fondazione CRC sta promuovendo a Cuneo, Alba e Mondovì per offrire ai tutti i visitatori l’opportunità di ammirare di persona opere di artisti riconosciuti a livello internazionale».
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Sagep.
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