KEITH SONNIER
Light Works, 1968 to 2017
28 settembre > 19 dicembre 2018
Opening 27 settembre 2018 . ore 18,30
GALLERIA FUMAGALLI
Via Bonaventura Cavalieri 6
20121 Milano
galleriafumagalli.com
press release
La Galleria Fumagalli è lieta di annunciare la prima mostra personale dell’artista americano Keith Sonnier, che la galleria rappresenta in esclusiva in Italia da febbraio 2018.
L’esposizione documenta l’evoluzione e il processo creativo dell’artista dalle prime opere storiche del 1968 ai lavori più recenti.
Keith Sonnier è tra i primi e più significativi rappresentati di una generazione di artisti che ha dato avvio a un percorso di ricerca radicale in scultura.
Dalla fine degli anni ’60, sperimenta con materiali industriali ed effimeri che vanno dal lattice al raso, dagli objets trouvés ai trasmettitori e ai video.
Nel 1968, realizza le prime sculture a parete utilizzando la luce a incandescenza, neon e trasformatori, sperimentando col neon configurazioni geometriche e organiche con lo scopo di dare nuova forma alla luce e nuovo significato ai materiali.
Keith Sonnier lavora spesso in serie, alcune delle quali ha continuato a sviluppare lungo il corso della sua carriera. Elementi delle prime opere scultoree sperimentali sono spesso riconoscibili in successive installazioni, anche in interventi architettonici su scala monumentale.
La mostra “Keith Sonnier. Light Works, 1968 to 2017” presenta una selezione di sculture iconiche dell’artista realizzate in vari periodi della sua carriera, dalle prime serie di fine anni ’60 come Lit Circle Series (1968), Neon Wrapping Incandescent Series (1970) e Sel Series (1978-2003), fino a quelle più recenti, tra le quali Chandelier Series (2006-), Portal Series (2015) e Floating Grid Series (2017).
Keith Sonnier utilizza tubi di vetro al neon per creare dimensioni spaziali intrecciando linee, archi e curve di luce e colore che interagiscono con l’architettura circostante.
Seguirà la pubblicazione di un volume esaustivo dedicato all’opera di Keith Sonnier.
Biografia
Keith Sonnier (Mamou, Louisiana, 1941) ha radicalmente reinventato la scultura nei tardi anni ’60. Dopo la laurea alla University of Southwestern Louisiana, Lafayette nel 1963, consegue un Master of Fine Arts alla Rutgers University nel 1966. Keith Sonnier utilizza materiali insoliti per l’epoca, collaborando con artisti suoi contemporanei come Eva Hesse, Barry Le Va, Bruce Nauman, Richard Serra, Joel Shapiro, Richard Tuttle e Jackie Winsor. Nel 1968 comincia a lavorare con il neon, che rapidamente diventa l’elemento caratterizzante del suo lavoro. Sonnier è stato il soggetto di più di 130 mostre personali e ha partecipato a più di 360 mostre collettive durante la sua carriera, inclusi: Documenta 5, Kassel (1972); Keith Sonnier: Neon (1989) al Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, D.C.; Keith Sonnier: Porte Vue (1979) al Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Projects: Keith Sonnier (1971) al Museum of Modern Art, New York; la Biennale di Venezia (1972, 1982); la Whitney Museum of American Art’s 1970 Annual Exhibition: Contemporary American Sculpture, Biennial Exhibitions (1973, 1977) e The New Sculpture 1965 – 1975: Between Geometry and Gesture (1990) che poi si spostò al Museum of Contemporary Art di Los Angeles. Nel 2000 l’artista ha realizzato Millennium 2000, installazione temporanea al neon sulle quattro facciate del Kunsthaus Bregenz in Austria, in concomitanza con la mostra Keith Sonnier: Environmental Works 1968-99. Nel 2004 l’artista realizza una delle più grandi installazioni pubbliche di Los Angeles intitolata Motordom. Nel 2013 le opere di Sonnier sono esposte a Venezia nella mostra della Fondazione Prada When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013 (a cura di Germano Celant). Tra le più recenti esposizioni in istituzioni internazionali: Whitechapel Gallery, Londra; Hall Foundation, Vermont e Musée d’Art Moderne et Contemporain (MAMAC), Nizza. Attualmente, sono in corso due sue mostre personali negli Stati Uniti: al DIA/Dan Flavin Institute a Bridgehampton e al Parrish Art Museum a Water Mill, New York.
Keith Sonnier (Mamou, Louisiana, 1941) ha radicalmente reinventato la scultura nei tardi anni ’60. Dopo la laurea alla University of Southwestern Louisiana, Lafayette nel 1963, consegue un Master of Fine Arts alla Rutgers University nel 1966. Keith Sonnier utilizza materiali insoliti per l’epoca, collaborando con artisti suoi contemporanei come Eva Hesse, Barry Le Va, Bruce Nauman, Richard Serra, Joel Shapiro, Richard Tuttle e Jackie Winsor. Nel 1968 comincia a lavorare con il neon, che rapidamente diventa l’elemento caratterizzante del suo lavoro. Sonnier è stato il soggetto di più di 130 mostre personali e ha partecipato a più di 360 mostre collettive durante la sua carriera, inclusi: Documenta 5, Kassel (1972); Keith Sonnier: Neon (1989) al Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, D.C.; Keith Sonnier: Porte Vue (1979) al Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Projects: Keith Sonnier (1971) al Museum of Modern Art, New York; la Biennale di Venezia (1972, 1982); la Whitney Museum of American Art’s 1970 Annual Exhibition: Contemporary American Sculpture, Biennial Exhibitions (1973, 1977) e The New Sculpture 1965 – 1975: Between Geometry and Gesture (1990) che poi si spostò al Museum of Contemporary Art di Los Angeles. Nel 2000 l’artista ha realizzato Millennium 2000, installazione temporanea al neon sulle quattro facciate del Kunsthaus Bregenz in Austria, in concomitanza con la mostra Keith Sonnier: Environmental Works 1968-99. Nel 2004 l’artista realizza una delle più grandi installazioni pubbliche di Los Angeles intitolata Motordom. Nel 2013 le opere di Sonnier sono esposte a Venezia nella mostra della Fondazione Prada When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013 (a cura di Germano Celant). Tra le più recenti esposizioni in istituzioni internazionali: Whitechapel Gallery, Londra; Hall Foundation, Vermont e Musée d’Art Moderne et Contemporain (MAMAC), Nizza. Attualmente, sono in corso due sue mostre personali negli Stati Uniti: al DIA/Dan Flavin Institute a Bridgehampton e al Parrish Art Museum a Water Mill, New York.
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