Settembre: tempo di bilancio dei chili in eccesso presi durante le ferie.
Perchè non pensare ad una dieta, a basso impatto ambientale, per recuperare la linea in vista dell’autunno?
Parliamo della Livewell Diet, il programma alimentare ideato dai ricercatori del Rowett Institute of Nutrition and Health della Aberdeen University in Gran Bretagna per conto del Wwf.
Ma la dieta del ‘vivere bene’ avrebbe non solo effetti benefici sull’ecosistema ma anche sullo stato di salute dei consumatori e sul portafoglio.
Il programma alimentare elaborato ha infatti come obiettivo primario quello di limitare il consumo di prodotti alimentari che generano inquinamento ambientale ma anche di quelli che recano danno alla salute e tutto questo è possibile spendendo solo 35 euro a persona ogni settimana.
La dieta
Gli alimenti inseriti nella dieta sono di semplice preparazione, naturali e a ‘chilometro zero’ ma allo stesso tempo ‘appetibili’.
Il menu inoltre è molto vario visto che lo stesso piatto non viene mai proposto per due volte nell’arco della settimana mentre i nutrienti sono ‘calibrati’ in percentuale: sono previsti il 35 per cento di frutta e verdura, il 29 per cento di cereali e l’8 per cento di carne, uova e pesce.
Ma ecco un esempio di menu settimanale: per iniziare, colazione, cereali ricchi di fibre con latte parzialmente scremato, toast integrali e marmellata; a pranzo una minestra di lenticchie e un sandwich di scampi e maionese su pane nero; infine a cena pollo al curry con riso, ed una fetta di pita.
Menu sano ed eco-sostenibile
La dieta proposta dagli studiosi inglesi è quindi ricca di legumi e verdura e povera di carne.
Questo perché maiale e manzo favoriscono l’insorgere di diabete e malattie cardio-circolatorie ma soprattutto per le conseguenze sull’ambiente che derivano dall’allevamento di bestiame: l’elevato assorbimento di terreno e di risorse idriche e l’immissione di gas serra per il trasporto dei prodotti.
Come ha affermato il Wwf presentando il programma alimentare: “Un hamburger mangiato a Londra, a New York o a Roma ha un potenziale distruttivo sulla foresta amazzonica.
Se tutti i terrestri mangiassero come mangia abitualmente un europeo o un americano, entro il 2050 ci servirebbero due pianeti Terra per nutrirli”.
Anche per questo, il Rowett Institute, insieme al Wwf , vuole convincere il governo britannico ad adottare la dieta messa a punto come linea guida per scuole, Ministero della Sanità e consumatori dal momento che nel solo Regno Unito vengono consumati ogni anno ben 79 chili di carne.
Una dieta ‘ecosostenibile’, insomma, per salvare il nostro pianeta.
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