“Rebirth Mandala” 2012 – installazione, terracotta dipinta a smalti, diam. 160 cm –
© Archivio dell’Arte _ Luciano e Marco Pedicini
“Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati” scriveva Pablo Neruda in una sua celebre poesia.
E’ questo il pensiero che ci evoca Rebirth – Mandala di Rinascita , la grande opera ceramica realizzata dall’artista ceramista Clara Garesio nel 2012 e che, oggi, in occasione del suo 80° compleanno, è esposta al Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina” a Napoli.
Si tratta di un’installazione dalle grandi dimensioni, composta da 153 formelle in ceramica disposte concentricamente, a formare, appunto, un disco ovvero il Cerchio del Mandala.
Rebirth , rinascita
E’ un concetto molto caro all’artista Clara Garesio che, nel corso della sua produzione ceramica, ha sempre ricercato in tutte le sue opere.
Una rinascita continua, quella umana, che trova nella circolarità del Mandala il simbolo perfetto.
Una rinascita che è, forse, il vero scopo della nostra vita e che può essere visto sotto molti punti di vista.
Rebirth – Mandala di Rinascita
La grande opera infonde sollievo. Nei suoi 160 cm di diametro, è come se ci avvolgesse in un forte abbraccio, ponendoci al centro del suo micro-cosmo.
La superficie nasconde degli altorilievi modulari, sapientemente modellati a mano.
Le tante formelle, ora circolari, ora triangolari o romboidali, gialle, viola o arancio sono costellate da piccoli elementi sporgenti dalle colorate forme cilindriche o segnate da solchi profondi e geometrici.
Queste vengono composte partendo dal centro e procedendo verso l’esterno, secondo la tradizione.
Ecco che allora il Mandala prende forma. Una forma composta in cui tutto è predisposto secondo un preciso ordine.
Molti sono gli elementi naturali raffigurati, così importanti nella vita di ogni essere vivente e che, spesso, sottolineano le varie fasi di una rinascita, sia interiore che esteriore.
Smalti policromi dai tanti accenti sono i colori vivaci che rimandano ai toni orientali.
In realtà l‘opera Rebirth – Mandala di Rinascita, così come la serie di Mandala ceramici realizzati nel tempo dalla Garesio, rimanda direttamente al concetto primigenio del Cosmo, identificato in fitti intrecci che si sviluppavano intorno ad un punto centrale, dando importanza sia al fulcro che alla sua “periferia”.
Un Universo in cui muoversi – il Mandala – che, per convenzione e spirito rituale, è stato da sempre rappresentato direttamente sul terreno, disposto in posizione orizzontale.
Mandala, che nell’indiano sanscrito significa cerchio, centro, ha assunto, anche in epoche diverse, un alto valore simbolico universale che si ritrova sino agli Indiani d’America Navajo.
Anche il famoso psicanilista svizzero, Carl Gustav Jung, ha dedicato più di venti anni della propria ricerca ad indagare il concetto di Mandala riuscendone a carpire l’essenza “un po’ per volta” e arrivando a definirlo come il Sè, la rappresentazione della nostra personalità vista nel suo complesso. E quando questa trasmette armonia, significa che siamo in pace con il mondo, che siamo sereni.
Ma il Mandala è anche colto come un luogo sicuro, un “recinto sacro” nel quale trovare rifugio e calma.
Protezione e benevolenza racchiusi in un cerchio, strumento necessario per giungere alla meditazione profonda.
Questo spiega perché i monaci Tibetani ne disegnino di splendidi con la sabbia.
In questa fase ci si libera da ogni pensiero, riuscendo a percepire solo le energie più proficue al nostro benessere, lasciandoci in stato di quiete con il resto del mondo.
Un effetto “magico” presente in ogni cultura e che Clara Garesio ci aiuta a comprendere,con il linguaggio che, forse, meglio più le si addice: l’arte ceramica.
Colorare un Mandala può essere catartico.
Spesso si usa per allontanare lo stress, avere nuovi stimoli e idee, grazie al grande effetto ordinatore per la nostra mente.
Si colora partendo dal centro, via via, arrivando a colorare le varie parti, segno di apertura a nuovi stimoli e alla conoscenza in genere.
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