“Faccio raccolta di oggetti trovati, conservo un po’ di tutto, oggetti anonimi. Li tengo da parte ogni volta che capita un oggetto con una intelligente componente di progettazione”
Questo il “segreto” del successo di Achille Castiglioni, grande designer italiano dalla forte ironia.
Apprezzato in tutto il mondo per la sua fervida creatività e produzione di oggetti divenuti iconici, ha conosciuto immediatamente un successo planetario.
La sua carriera infatti, è costellata di oggetti divenuti cult sia nell’arredamento che nel vivere quotidiano.
Quest’anno avrebbe compiuto 100 anni e molte iniziative hanno celebrato l’evento.
Tra le tante, la mostra 100 x 100 Achille celebra il lavoro di questo grande creativo coinvolgendo grandi nomi del design contemporaneo.
Visto il successo riscontrato, sarà prorogata fino al 30 giugno 2018.
In pieno stile Castiglioni, la mostra è fatta di “oggetti anonimi”, regalati per l’occasione, dai più famosi designers al mondo proprio ad Achille che tanto ha ricercato, nella sua vita, collezionandoli, oggetti semplici e quasi insignificanti.
Il suo estro però è riuscito a vedere quello che gli altri non percepivano poiché abbagliati da una fuorviante apparenza.
Achille Castiglioni, invece, entrava negli oggetti, con curiosità, arrivando a creare vere opere d’arte prestate all’arredamento e all’uso domestico.
La lampada Arco, di Flos, ne è un esempio, ma anche la linea Parentesi, disegnata da Achille Castiglioni con Pio Manzù, nel 1971, e prodotta sempre da Flos. Complementi, questi, che appartengono ormai al patrimonio culturale mondiale.
Per non parlare poi delle sedute ergonomiche che hanno rivoluzionato il settore contract, e non solo.
Oggetti nati dal suo forte spirito di osservazione, dal desiderio innato di sperimentare e dalla sua curiosità, appunto.
Designer capace di creare nuovi oggetti dal semplice assemblaggio di cose già esistenti, aventi già una loro identità.
Eppure, nella testa dei fratelli Castiglioni nulla era come sembrava, tutto poteva essere nuovamente trasformato in una sorta di “riciclo creativo” ante litteram.
Il famoso detto “se nasci tondo, non muori quadrato” per Achille Castiglioni non aveva senso, anzi.
Era una sfida per trovare nuove forme e, soprattutto, nuovi usi e funzioni per oggetti apparentemente già costituiti e finalizzati.
Della serie:” nulla è come sembra”.
I Castiglioni e, in particolare Achille, sembra proseguire l’indagine iniziata da Duchamp con il ready-made.
Decontestualizzare cioè un oggetto e portarlo a nuova vita. La differenza è che con Achille Castiglioni l’oggetto lo si può realmente usare nella vita di tutti giorni divenendo oggetto di uso comune e quindi di design.
Tra le varie innovazioni creative ci piace ricordare la lampada da terra Toio (1967), una lampada che, nella sua semplicità, è diventata pezzo da collezione, simbolo del design e della ricerca creativa unita allo studio per la tecnologia che, in fondo, è stata la chiave di volta di Castiglioni.
Si tratta di un apparecchio di illuminazione da terra a luce indiretta.
La base è in acciaio tranciato e piegato con struttura in profilati d’acciaio verniciati a liquido in vari colori. Lo stelo presenta una sezione esagonale in ottone nichelato caratterizzato dal movimento telescopico dell’asta; questa la grande intuizione.
Il movimento, infatti consente la regolazione dell’altezza dell’apparecchio, a mo’ delle aste microfoniche, che, nel ’67, erano tra l’altro ancora poco usate.
Sul cavo è presente il dimmer elettronico che consente la regolazione a step dell’intensità luminosa.
E che dire di Mezzadro (1957)? Lo sgabello, prodotto da Zanotta, è stato realizzato con una seduta ed un ammortizzatore a balestra presi in prestito da un trattore.
Semplicemente geniale e comodissimo.
Oltre ad essere stato abbondantemente preso a modello da noti marchi del design low-cost!
Per non parlare poi di Ventosa, una lampada portatile realizzata con un semplice portalampade applicato ad una ventosa.
La lampada, in occasione del centenario dalla nascita di Achille Castiglioni che cade proprio quest’anno, è stata riproposta da Flos con Ventosa 2018 Re-Edition, quale omaggio dell’opera di un grandissimo maestro.
Gli oggetti prodotti da Achille Castiglioni sono entrati nella storia, sono diventati vere e proprie icone che sfidano il tempo mantenendo inalterati i suoi messaggi e l’impatto visivo che esercitano su chi li osserva e su chi desidera possederli.
Il Design è questo; produce oggetti che con la loro forza sono in grado di entrare nel quotidiano, appropriandosene, diventando parte integrante di uno spazio, di un arredo, del vissuto.
Quando questo avviene, allora si può parlare di un oggetto capace di sfidare il tempo e di trovare, sempre, il suo spazio sia in un Museo, per essere ammirato con distacco, sia in luoghi domestici, per essere usato, usato e ancora usato.
“L’esperienza non dà certezza nè sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perchè l’esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia” Achille Castiglioni
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